MONTORIO NEI FRENTANI. Una riflessione, ma avete mai pensato al fatto che nel giro di pochi kilometri, il Molise ha donato all’intera umanità, tre artisti, tre fotografi che hanno saputo raccontare forti della loro visione del mondo, guerre, amori, storie intrecciate di quotidiani eventi, e poi ancora film, attori ed attrici, il tutto partendo dal Molise, da Larino come Paolo Di Paolo, da Bonefro come Tony Vaccaro e da Montorio nei Frentani come Pierino Di Tonno?
Beh riflettevo su questo, proprio nei giorni scorsi quando, oggi sentendo per l’aggiornamento Covid il sindaco di Montorio nei Frentani Nino Ponte mi ha ricordato proprio la figura del suo concittadino scomparso il 24 gennaio di quattro anni fa, all’età di 84 anni in un letto dell’ospedale Jean Talon di Montreal, il tutto dopo una breve malattia. Un funerale, quello del fotografo delle star di Hollywood come di Cinecittà passando per il red carpet della Mostra del Cinema di Venezia, di cui era il decano dei fotografi che, per sua stessa volontà, è stato celebrato nel più stretto riserbo tanto che soltanto dopo due settimane gli amici ed i conoscenti, ergo anche quelli del piccolo centro frentano, hanno appreso la triste notizia.
Ebbene, Ponte ha voluto ricordare come di recente, mentre in Molise la politica rimane ancora sorda alla richiesta di istituzione di una “Film Commission” qualcuno dall’altra parte del mondo, dal Canada ha deciso di interessarsi del Molise e di scegliere la terra che ha dato i natali a Di Tonno come set naturale dove realizzare un docu-film proprio sulla vita del fotografo che presa l’ispirazione dal grande Henri Cartier-Bresson, ha saputo con la sua fotografia far parlare i divi, ritrarli nei loro movimenti perché come aveva avuto modo di ricordare prima di morire “Io ho orrore delle fotografie statiche. Faccio l’inquadratura e l’immagine, poi dimentico la macchina fotografica, guardo la persona da fotografare, e infine scatto”.
Ebbene, il regista e sceneggiatore italo-canadese Paul Tana insieme a Teddy Colantonio, d’intesa con la Cinematheque Quebecoise, si è recato a Montorio nei Frentani ed accompagnato proprio dal primo cittadino ha avuto modo di visitare i luoghi dell’infanzia e della gioventù del grande fotografo insieme al notevole patrimonio fotografico recuperato dalla sua casa museo di Montreal ed ora custodito proprio a Montorio.
Nell’occasione Ponte ha anche ricordato come prima dell’arrivo della pandemia, la sua amministrazione ha allestito una intera mostra dedicata a Sergio Leone con le foto dei sopralluoghi fatti dal regista a Montreal, oltre alle scene del film che Di Tonno fotografava ogni giorno con il vero titolo: “C’era una volta l’America”. Titolo successivamente cambiato in ‘C’era una volta in America’. Un set storico dove il Di Tonno conobbe e condivise la molisanità con Robert De Niro ed a suggello di questa amicizia proprio a Montorio si conserva una foto che l’artista montoriese fece al ‘compaesano’ De Niro che gliela autografò.
“Io – scrive sulla bacheca facebook di Ponte lo storico Norberto Lombardi – non ancora mi rassegno alla dispersione del suo archivio, una vera miniera di testimonianze della vita civile e di relazione della comunità italiana di Montreal. Nelle sue foto era possibile misurare anche il percorso di integrazione che era avvenuto nel tempo. Non c’era ricorrenza o evento privato e pubblico a cui non partecipasse. Io stesso l’ho conosciuto a un incontro con un gruppo di connazionali, al quale si era presentato spontaneamente, per il solo fatto di averlo saputo”.
Beh, come ci ha ricordato Ponte molto di quel materiale è ora conservato a Montorio nei Frentani e certamente farà parlare ancora del grande maestro attraverso il docu-film che sarà realizzato da Paul Tana nel corso del prossimo anno.
“Sulla visita del regista canadese a Montorio – ha concluso Ponte – andrà in onda nei prossimi giorni uno speciale curato dall’emittente televisiva regionale Telemolise.com”.
(Tutto il materiale fotografico ci è stato concesso dal sindaco Nino Ponte)