LARINO. Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’associazione ‘Vivi Larino’ che intervenendo sulle problematiche legate alle scuole cittadine interroga la giunta Puchetti.
“La situazione critica in riguardo alle scuole che l’associazione ViviLarino aveva già denunciato all’apertura dell’anno scolastico, è ancora in alto mare.
Anzi oseremmo dire con certezza che sta peggiorando. Intanto i ragazzi continuano a svolgere le lezioni nei prefabbricati, e non hanno la possibilità né di svolgere i laboratori né tantomeno di accedere al servizio mensa, tanto atteso dai genitori. Non si vedono spiragli di luce all’orizzonte, visto che i vertici municipali non si sono sbilanciati su quelli che saranno i tempi di attesa, ma immaginiamo che saranno abbastanza lunghi sia per quello che riguarda i lavori di miglioramento sismico della scuola Enzo Rosano, sia perché non ancora sono stati fatti i bandi per le concessioni del servizio mensa.
Oltre questo c’è dell’altro! Recentemente si è preso atto di una delibera di Giunta, la numero 81 del 23 settembre 2021, che sancisce il cambio di destinazione d’uso della scuola dell’infanzia San Leonardo, o forse dovremmo dire “ex” scuola dell’infanzia, che pare destinata ad ospitare gli uffici del giudice di pace. Pregheremmo chi di competenza di fornire spiegazioni di questa scelta dato che non se ne intuisce il merito. Destinando la scuola dell’infanzia al giudice di pace, non solo questa dovrà essere oggetto di nuovi lavori, e di conseguenza di nuovo impiego di risorse pubbliche per l’adeguamento dell’edificio al cambio di destinazione d’uso, ma soprattutto viene tolto alla disponibilità dei piccoli un edificio praticamente nuovo ed ANTISISMICO.
Dopo 20 anni dalla tragedia di San Giuliano di Puglia, gli amministratori sembrano ancora non voler apprendere la lezione, e lo diciamo a gran voce e con tutta la nostra forza ed il nostro sgomento. Va aggiunto infine che per questo cambio di destinazione d’uso verranno sottratti dalle casse comunali circa 100.000,00 Euro da aggiungere agli altri fondi impiegati per la sistemazione dei prefabbricati.
Ci poniamo quindi tre interrogativi: Non sarebbe stato meglio accelerare i lavori della Rosano per la quale i fondi erano già stanziati (nel lontano maggio 2018)?
Non si sarebbe potuto fare qualcosa di migliore per il paese con i fondi impiegati (sperperati a nostro avviso) per cambio di destinazione d’uso e per sistemazione dei prefabbricati? Infine la domanda più importante: “Quando potranno tornare i bambini delle elementari in un vero e proprio edificio scolastico?”. Aspettiamo la risposta delle istituzioni”.