LARINO. Un momento di struggente bellezza quello vissuto ieri mattina, 25 settembre al Liceo D’Ovidio di Larino, dove gli studenti della classe 3A, con una cerimonia semplice ma profondamente intensa, hanno piantato un tiglio nel giardino e scoperto una targa per ricordare Mirko Biello, il loro compagno di scuola prematuramente scomparso nella scorsa primavera.
Insieme ai compagni di classe c’erano la mamma, il papà, la sorellina i nonni ed ad altri familiari di Mirko. Palpabile la commozione di tutti, prepotentemente risuonata grazie alla profondità del silenzio, un silenzio pieno di significato per ricordare un ragazzo che parlava proprio con i suoi silenzi ed il suo sorriso semplice e grato. ”Niente si perde – ha ricordato il Dirigente Scolastico, professore Antonio Vesce – ed oggi siamo qui per scrivere questa pagina della nostra scuola e per educarci a custodire la memoria. Sono certo che Mirko, da qualche parte, ci sorride e ci sta guardando”. Prima di scoprire la targa accanto all’albero, Cristiana, una compagna di classe di Mirko, ha letto alcuni versi tratti da “I Sepolcri” scritti sulla targa, perché i grandi poeti hanno parole universali per esprimere ciò che la morte non distrugge e che rimane per l’eternità.
Questo infatti è quanto sottolineato nel breve discorso letto dalla prof.ssa Armento: “Educarci a custodire la memoria, tratti straordinari della nostra umanità, indelebili oltre il tempo e gli eventi. Piantiamo un tiglio, un albero che crescerà maestoso, imponente, profumatissimo e bellissimo, per commemorare Mirko, per custodire la memoria di ciò che abbiamo vissuto con il nostro amico: amicizia, rispetto, solidarietà, gioia di vivere.
Educhiamo un tiglio per Mirko e per noi, e lo facciamo crescere perché la sua linfa continui ad alimentare quei valori che con il nostro amico abbiamo condiviso, in modo che essi possano sempre continuare ad alimentare la nostra comunità scolastica”. Quindi Nunzia, a nome di tutti i compagni, ha dato voce ad un breve ma toccante pensiero rivolto a Mirko. Al termine della cerimonia, come segno di vita e di speranza, sono stati fatti volare verso il cielo alcuni palloncini colorati.