LARINO. Notte di premiazioni a Palazzo Ducale, notte di riconoscimenti a coloro che hanno saputo, anche nel dolore, sacrificando la propria vita privata e ubbidendo ciecamente al giuramento di Ippocrate farsi prossimo per gli altri in un momento storico, tra i più bui della nostra contemporaneità, i mesi della seconda ondata della pandemia da Covid.
Una serata emozionante quella vissuta nel sempre incantevole scenario dell’atrio del palazzo di città. Una celebrazione semplice di uomini e donne che spesso come squadra hanno operato mettendosi a disposizione 24 ore su 24 per portare sollievo, per offrire le proprie competenze ed alleviare i sintomi del Covid, per scovarlo per tempo così da intraprendere le migliori cure del caso.
Una serata che ha visto insieme il Gruppo Animatori Centro Storico e l’amministrazione comunale. Insieme perché unico era il filo conduttore della serata: dire grazie a nome dell’intera comunità a quanti si sono spesi per rendere meno drammatici quei giorni che tutti vorremmo non fossero mai esistiti.
Mentre una voce fuori campo, quella di Lorenzo Di Maria, ha letto alla nutrita platea convenuta nell’atrio comunale, il giuramento di Ippocrate, è toccato ad Aristide Vitiello, alla consegna del Rosone d’oro 2021 aprire la serata. Vitiello è partito dai flagelli del passato per ricordare la pandemia da Covid capace di mettere in ginocchio la salute degli uomini e l’economia mondiale, ed ha voluto presentare l’artista che ormai da cinque anni realizza l’opera d’arte, ossia la pluripremiata scultrice Valeria Vitulli.
“Il covid 19 ha limitato la nostra libertà, ha prodotto insicurezze, generato paure, allontanato gli studenti dalle scuole e dallo studio, portato sofferenze, ha allargato il divario tra ricchi e poveri – ha affermato Vitiello – purtroppo anche la nostra comunità ha visto famiglie toccate dal dolore per la perdita di un proprio caro. Il covid 19 lo abbiamo toccato con mano, da vicino abbiamo, purtroppo, potuto appurare la forza devastatrice di questo virus sull’animo e sul corpo umano. Ma come sempre succede la luce che illumina la via della salvezza viene da chi crede nei valori della vita, nella solidarietà, nell’assistenza ai più deboli, nell’altruismo, nel rispetto della parola data e nella forza della scienza. Quella scienza che in pochi mesi è riuscita a trovare vaccini che si stanno rivelando un’arma fondamentale per ritornare ad una vita normale”.
Vitiello, dopo aver ricordato come il Gruppo Animatori Centro Storico Larino preveda l’assegnazione del premio denominato Rosone d’Oro a chi con propria opera abbia contribuito allo sviluppo della città con attività culturali, economiche e sociali, ha ceduto la parola ad alcuni degli ultimi vincitori del premio ossia al responsabile dell’archivio storico diocesano e biblioteca Giuseppe Mammarella e al professore Marcello Pastorini ma anche all’assessore alla cultura Maria Giovanna Civitella che ha voluto deliziare i presenti con la lettura di una poesia dedicata proprio ai mesi della pandemia.
E poi la premiazione. Il Gruppo Animatori Centro Storico Larino ha attribuito il Rosone d’Oro 2021 al medico larinese di medicina generale Bruno Petrecca ‘per l’assiduo impegno portato avanti con abnegazione e grande professionalità con cui nel periodo della pandemia ha portato cure e sollievo ai sofferenti, ha collaborato con tutti i cittadini e l’amministrazione comunale per contrastare la diffusione del contagio nella nostra comunità, dimostrando fedeltà al giuramento di Ippocrate e spirito di sacrificio nell’offrire se stesso per il bene della comunità e dei più deboli”.
Visibilmente emozionato il dottore Petrecca che, conosciamo essere persona sempre lontana da riflettori, ha ribadito infondo di aver fatto soltanto quello che la sua missione di medico consigliava.
Un fragoroso applauso ha accompagnato la premiazione che ha concluso la prima parte della serata e dato il la alla consegna dell’Ala d’argento, uno dei massimi riconoscimenti comunali.
E’ toccato al sindaco Pino Puchetti prendere la parola e ricostruire i lunghi mesi della seconda ondata Covid nella comunità frentana. Il primo cittadino ha ricordato le paure, le ansie, le difficoltà, i lutti che hanno segnato la gente di Larino. Le paure di non riuscire ad intervenire per tempo, le ansie per i risultati dei tamponi, le difficoltà di arrivare la dove sembrava impossibile, ma anche quel senso di responsabilità dei suoi concittadini a cui quotidianamente forniva informazioni nel rispetto della privacy, ma sempre fiducioso che le notizie date fossero presto soltanto buone notizie. Puchetti nel suo racconto appassionato ha ricordato le figure che realmente si sono messe a disposizione ad ogni ora del giorno e della notte per fare tamponi, per dare e ricevere informazioni e tra queste l’amministrazione ha scelto cinque figure a cui la consegna dell’Ala d’argento, opera del maestro orafo Michele Di Claudio, rappresenta il grazie pubblico di una comunità che non potrà mai dimenticare.
Il primo a ricevere il riconoscimento comunale è stato il larinese Marco Ricci, l’infermiere che per giorni e giorni, ha dato la sua massima disponibilità all’esecuzione dei tamponi molecolari e poi anche quelli rapidi perché si potesse portare a termine lo screening della popolazione e scovare eventuali contagi asintomatici.
Toccante, e non poteva essere diversamente, la consegna dell’Ala d’argento alla dottoressa Giovina Vincelli. Una giovane professionista a cui il Covid le ha tolto l’autore della sua vita, il dottore Augusto da medico andato incontro al covid per rimanere vicino ai suoi pazienti. Tutti in piedi nel ricordo del medico larinese. Il premio alla figlia perché nonostante il lutto nel cuore, non ha mai smesso il camice bianco restando al suo posto sia come medico di medicina generale sia offrendo la sua professionalità come medico Usca e per la refertazione dei tamponi rapidi.
Terzo, ma solo in ordine di tempo, Mimmo Brunetti, l’attuale responsabile del reparto post covid del Vietri. Un uomo che insieme ai suoi colleghi è diventato un larinese d’adozione avendo trascorso, soltanto ora nel nuovo incarico, ma nei mesi tragici della pandemia, giornate intere a Larino per portare a compimento quanti più tamponi possibili da processare.
Con i due infermieri del distretto, ma assente per motivi familiari, anche il dottore Pierpaolo Oriente che nelle lunghe settimane della seconda ondata, coordinava le squadre dei tamponi del distretto.
Ultimo ad essere premiato, ma certo non per importanza, il dottore Bruno Petrecca che dunque ha bissato la premiazione. A consegnare l’Ala d’argento il consigliere Giulio Pontico. In tanti avranno visto proprio loro due insieme percorrere a destra e a manca il territorio comunale, ed anche qualche centro limitrofo per consegnare bombole d’ossigeno o per prestare comunque aiuto ai larinesi in difficoltà.
Il vento caldo d’estate ha accompagnato l’intera serata che non si è certo conclusa con le premiazioni, al contrario, per la folta platea rigorosamente a distanza, il duo clarinetto e marimba dei maestri Vittorio Sabelli e Marco Molino ha reso ancora più magica la notte con la loro proposta musicale unica che ha mischiato insieme il choro al jazz offrendo melodie davvero emozionali.
Il Rosone d’Oro 2021 opera di Valeria Vitulli
Realizzato in pietra e alluminio
Concetto
L’opera nasce prendendo spunto dal” Bastone di Asclepio”, l’antico simbolo greco associato alla medicina che consiste in un serpente attorcigliato intorno ad una verga, utilizzato anche come l’attuale simbolo dell’OMS (Associazione Mondiale della sanità) e ai due serpenti del “Caduceo” altra immagine presente in farmacia che riferisce alle arti curative. L’osservazione della forma dei due simboli ci riconduce alla molecola del DNA, che ha
struttura simile composta da due catene avvolte intorno allo stesso asse. Con riferimento al lavoro dei professionisti che operano nel settore medico, il premio è un contributo ai medici impegnati nella ricerca attraverso lo studio delle varianti nel DNA, la molecola depositaria dell’informazione genetica in tutte le cellule e in alcuni virus e che permetterà di organizzare meglio l’assistenza sanitaria