LARINO. Nella meravigliosa cornice dell’atrio del Palazzo Ducale, presentato anche in città il libro della collega ed amica giornalista Antonella Salvatore. Un libro che nasce per strada – come ha avuto modo di affermare Antonella – nasce dalla voglia di raccontare storie di vita, di mettere nero su bianco la storia di questa suora missionaria che rischiando ogni giorno la vita ha salvato centinaia e centinaia di bambini dalle crudeltà di una cultura dove chi magari ha un braccio rotto è considerato uno stregone e dove ancora esistono riti di iniziazione per bambini soldati e bambine costrette a subire ogni sorta di angheria.
Introdotta da don Antonio Di Lalla, il pubblico larinese, erano presenti oltre al sindaco Puchetti anche il suo vice Vesce, l’assessore alla cultura Civitella e il consigliere Pontico, ha così potuto conoscere prima dalla voce di Antonella e poi dalla sua viva voce la storia di suor Elvira Tutolo e la sua meravigliosa esperienza di accoglienza e aiuto in un paese dai più sconosciuto, qual è la Repubblica centrafricana.
“Una storia così forte non poteva restare in silenzio, inascoltata – ha aggiunto la Salvatore – e così ho iniziato a scrivere le prime notizie sul centro agricolo per i bambini che suor Elvira aveva creato in Africa sottolineando di come tutti i giorni rischiasse la vita per portare avanti i suoi progetti. La sua storia mi ha coinvolta completamente, mi ha coinvolto il suo impegno e i suoi modi nel salvare i bambini dalle bande armate, dai riti di iniziazione, dalle credenze popolari”.
Come don Zeno – ha affermato don Antonio di Lalla – suor Elvira ha ideato e realizzato in Africa il progetto delle famiglie accoglienti. Ha creato famiglie che potessero accogliere i tanti bambini senza genitori, ha dato un cuore di mamma e papà a chi una guerra di bande, una credenza atavica aveva tolto la propria famiglia. Certo non sempre è stato facile.
Sempre contraria all’idea di istituire orfanotrofi, suor Elvira, da quasi trent’anni in Africa, prima in Ciad per dieci anni, e poi nella Repubblica Centrafricana, missionaria della Congregazione di Santa Giovanna Antida-Thouret prendendo la parola, ha subito dimostrato ai presenti di essere una donna forte, sposata con un Dio che è si misericordioso ma che non si lascia prendere in giro.
Una suora che, scampata anche ad un recente attacco di bande armate lo scorso gennaio, nel suo passato tra le strade polverose e povere di Berberati è spesso scesa a patti con i capi delle bande che reclutavano bambini per le loro guerre, ha visitato le carceri dove spesso vi erano bambini di soli sette anni, ha aiutato bambine e ragazze che subivano ogni sorta di sopruso a cucire regalando loro poi la macchina per cucire come segno tangibile di ripartenza.
Tanti racconti di un unico e meraviglioso atto d’amore che lei, suor Elvira ha realizzando e continua a realizzare in quello Stato africano che forse nemmeno tutti conoscono, con la forza di quell’amore che si fa condivisione ed accoglienza, che si fa scuola e laboratorio, in una parola famiglia.
Suor Elvira Tutolo a marzo 2019 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’onorificenza di Commendatore per il suo impegno a sostegno dell’infanzia abbandonata nella Repubblica Centrafricana grazie ai progetti realizzati con l’Ong Kizito, a Berberati, dove ha vissuto per oltre 19 anni, il centro di recupero “Sara Mbi Gazo”, nella località di Wotoro, dove recupera i ragazzi più grandi attraverso la coltivazione della terra e altre attività: dalla falegnameria alla calzoleria, alle lezioni di guida.