LARINO. “Richiamare continuamente i principi della Carta Costituzionale e riempirsi la bocca con la parola democrazia risulta azione vana se poi ci si scaglia, in maniera alquanto forte, contro le opinioni divergenti espresse secondo i principi della nostra Costituzione, se si approva un articolo di un Regolamento che limita un diritto fondamentale come quello all’informazione e, soprattutto, se non c’è il rispetto per le donne. Questo è quanto è successo nel Consiglio Comunale del 29 Luglio”.
Inizia così il comunicato diffuso alla stampa dal segretario del Pd del circolo di Larino Maria Libera Petriella che ricostruisce, dal suo punto di vista, la seduta dell’ultimo consiglio comunale svoltosi lo scorso 29 Luglio.
Di seguito il testo completo.
“L’atmosfera, infatti, è diventata subito rovente sul primo punto all’Ordine del giorno in merito alla discussione sull’adesione del Comune di Larino come socio fondatore alla costituenda Fondazione ITS “Turismo e cultura”.
Tale adesione è stata presentata come un’opportunità da cogliere, un “posto in prima classe” offerto al Comune di Larino, ma ad onore del vero questo “privilegio” è stato ceduto dal Comune di Termoli che non ha ritenuto di cogliere questa opportunità. Bisogna però riflettere bene sui reali vantaggi che verranno “concessi” al Comune di Larino, visto che gli altri quattro soggetti coinvolti avranno di certo forti interessi a focalizzare le attività e le iniziative sul loro territorio. L’obiettivo del Sindaco e dalla sua maggioranza, legato alla partecipazione alla suddetta Fondazione, è quello del recupero di due palazzi di interesse storico, cioè Villino Petteruti e Palazzo Pietrantonio. Giusta e valida ambizione, soprattutto se la stessa potrà permettere di raggiungere un altro obiettivo del programma elettorale di “Siamo Larino”, ma quale sarà la destinazione di questi due immobili qualora vengano recuperati, e quali le azioni che il rappresentante del Comune di Larino, all’interno della Giunta esecutiva della neo Fondazione, riuscirà a mettere in campo?
La proposta poteva essere valida, e allora sì che sarebbe stata una vera opportunità, se il Comune avesse già pianificato e approfondito le azioni da intraprendere, se fosse stato davvero parte attiva della promozione della Fondazione ITS e, dunque, non si fosse solo accodato e accontentato di una futura, ma non affatto sicura, opportunità.
Giuste le osservazioni del Capogruppo Pd Alice Vitiello che, rimarcando la mancanza del parere del revisore dei conti sulla costituzione della Fondazione, ha consigliato di non votare la proposta pena l’assunzione di responsabilità per danno erariale, e ricordando che ci sono altre opportunità che andrebbero valutate e di cui il Gruppo Siamo Larino è a conoscenza, come ad esempio il grande progetto legato alla valorizzazione della Festa di San Pardo, attraverso la costituzione di una Fondazione di partecipazione, capace di creare opportunità di sviluppo e di occupazione per il nostro territorio, chiedendo a gran voce di promuoverlo, sostenerlo e perseguirlo.
Bene ha fatto la Capo Gruppo del Pd”, sostiene il Segretario di circolo cittadino del Pd Miriam Petriella, “a sottolineare l’importanza del ruolo attivo che deve avere il Comune di Larino nello sviluppo e nella valorizzazione del suo territorio, perché ci sono già diversi bei contenuti, sia di nuova che di recente creazione, considerando anche quelli ricevuti in dono dai precedenti amministratori. Adesso è giunto il momento di dare concretezza alle azioni perché il tempo potrebbe essere tiranno!”.
Il segretario di circolo sostiene, inoltre, la corretta non partecipazione al voto sul punto in questione della capogruppo Pd, che ha posto in essere un’azione politica forte e carica di significato. Stessa linea è stata assunta dalla Consigliera de “Il Germoglio” Graziella Vizzarri e dall’Assessore alla Cultura Maria Giovanna Civitella, che durante i loro interventi hanno sollevato e messo in evidenza le varie e molteplici criticità circa l’adesione alla costituenda Fondazione. L’Assessore Civitella, in realtà, durante il precedente Consiglio aveva già chiesto l’inserimento dell’Istituto Tecnico Agrario di Larino tra i soci fondatori, rimarcando le grandi potenzialità e specificità di una scuola che lei stessa ha difeso a spada tratta, ma la sua richiesta non ha avuto nessun riscontro reale, se non la promessa di un probabile inserimento dell’Istituto Agrario solo successivamente. Poco conta il passato, poco conta chiedersi perché l’Istituto Agrario non faccia parte dell’altro ITS a vocazione agro-alimentare e poco conta ancor di più testimoniare chi si è speso e chi non si è speso per la tutela di quella scuola, anche per riportarla nel Villino Petteruti, sua sede storica, perché anche in questo caso le vedute potrebbero essere divergenti e, cosa ancora peggiore, si potrebbero attribuire colpe a chi, invece, a difesa dell’Istituto ha speso tempo e risorse.
Il consigliere del gruppo di minoranza “Noi per Larino” Franco Rainone, è bene dirlo, ha votato a favore dell’adesione alla Fondazione, perché la sua linea politica, ormai da tempo, è molto vicina a quella del gruppo Siamo Larino, che ieri sera (l’altra sera n.d.r.) ha appoggiato con veemenza, diventando di fatto “la ruota di scorta” del gruppo Siamo Larino guidato da Puchetti.
A questo punto, il Segretario di circolo, afferma: “Sarà che la forza delle donne è sempre disarmante, sarà che quella di tre donne unite lo è ancor di più, mi chiedo se proprio questa unità d’intenti e la caparbietà con cui hanno portato avanti un’azione esemplare abbiano scatenato comportamenti scorretti, che con la politica non hanno nulla a che fare, ma si riducono a pura aggressione verbale frutto di mancanza di rispetto e di educazione, nei confronti di tre donne che nell’ultimo consiglio hanno messo in difficoltà il gruppo Siamo Larino.
In particolare, la nostra capogruppo è stata più volte accusata, ingiustamente, di uscire fuori tema, di non saper fare politica. A sostegno della collega, dico che non solo il tema è stato rispettato, ma aggiungo anche che fare buona politica e perseguire il bene del nostro territorio non significa alzare solo la mano per una strategia da condividere e basta; si fa buona politica e si apportano benefici al territorio quando si analizzano i quesiti e i problemi con cognizione di causa, rivolgendo la giusta attenzione alle esigenze dei cittadini, mettendo sentimento, che non guasta mai, in tutto quello che si fa. Con grande amarezza, dico che ieri sera (l’altra sera n.d.r.) il maschilismo, espresso soprattutto, rivolgendosi alle donne con toni di voce non consoni e accusandole di cose non vere, l’ha fatta da padrone, riportandoci molto indietro nel tempo. Il tutto è avvenuto nel totale silenzio del Presidente del Consiglio Iolanda Giusti cha male ha fatto a non porre un freno alla discussione venendo meno al suo ruolo di organo super partes. Mi auguro che comportamenti simili non si verifichino mai più”.
Ma il fatto più grave si è concretizzato con il secondo punto all’ordine del giorno, vale a dire l’approvazione del Regolamento per la disciplina delle videoriprese e trasmissione delle sedute del Consiglio Comunale approvato poi dai consiglieri del gruppo Siamo Larino, dalla Consigliera del Germoglio Graziella Vizzarri e dal Consigliere di Noi per Larino Franco Rainone. La capogruppo del PD ha chiesto l’eliminazione del comma 2 dell’articolo 8 del Regolamento laddove si fa riferimento al diritto all’oblio che cosi come posto appare come censura. Non possiamo accettare assolutamente, ha affermato Alice Vitiello, una simile scelta antidemocratica ed anticostituzionale e meraviglia che provenga da un’amministrazione che della trasparenza e democrazia ha fatto il suo cavallo di battaglia. E’ bene ricordare ai consiglieri che il diritto all’oblio soccombe di fronte all’esercizio del diritto alla libertà di espressione e di informazione, diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, quando le immagini o le notizie siano di pubblico interesse o per la particolare posizione che il soggetto riveste nella vita pubblica. Al voto contrario del PD risponde il voto favorevole degli altri consiglieri a tentare di mettere il bavaglio all’informazione”.