GUGLIONESI. Una serata all’insegna del divertimento, ma anche della riflessione e delle emozioni, quella che si è svolta ieri 30 giugno a Guglionesi in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, evento promosso dall’Alto commissariato delle Nazioni unite per celebrare l’approvazione, il 20 giugno 1951, della Convenzione di Ginevra sullo statuto dei rifugiati.
L’evento, organizzato dall’Associazione di promozione sociale Mondo Nuovo in collaborazione con l’Amministrazione comunale, e che ha visto la partecipazione degli operatori e dei migranti beneficiari del locale progetto Sai, oltre che di numerosi cittadini, è iniziato con l’intervento di Francesco Roscia Ieluzzi, responsabile del progetto: «Voglio ringraziare sentitamente l’Amministrazione per la preziosa collaborazione ricevuta in questi anni e tutti gli operatori impegnati nel progetto che hanno lavorato con competenza e umanità.»
«Purtroppo», continua Roscia, «non avendo vinto la gara d’appalto, l’A.p.s Mondo Nuovo non sarà più l’ente gestore del progetto Sai di Guglionesi, ma spero che chi verrà dopo di noi e l’Amministrazione sapranno fare tesoro dell’esperienza, professionale e umana, accumulata in questi anni. Dal 2014, anno in cui Mondo Nuovo ha avviato l’esperienza del Sai a Guglionesi, abbiamo accolto 102 persone, perlopiù uomini singoli, e tutti a vario titolo hanno ottenuto il permesso di soggiorno e sono riusciti ad integrarsi, sia sul territorio italiano che europeo. Coloro che hanno scelto di rimanere a Guglionesi hanno trovato una loro collocazione lavorativa e abitativa.»
Sulla stessa scia l’intervento del sindaco Mario Bellotti, che ha a sua volta ringraziato gli operatori di Mondo Nuovo per il lavoro svolto, sottolineando come grazie al loro contributo, i migranti siano riusciti a diventare parte del tessuto della comunità guglionesana.
Nel corso del suo intervento, l’assessore ai Servizi sociali Carmelina Minchillo, ha auspicato «un’accoglienza che non sia solo mero assistenzialismo, tenendo conto del fatto che esiste una categoria di migranti formata da coloro che hanno una laurea o un’alta formazione professionale: solo se ci avvarremo delle conoscenze e delle competenze che molto spesso queste persone portano con sé, e soprattutto se supereremo i nostri pregiudizi, si avrà una vera integrazione».
Dopo gli interventi, la serata è continuata in allegria con la musica dei The Big Ball Band, che con la loro rivisitazione dei brani più amati della musica italiana, hanno fatto cantare e ballare giovani e meno giovani.