LARINO. A Palazzo Ducale, nella consueta sala conferenze dedicata alla professoressa Freda, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del progetto Mondo Molise, promosso dall’associazione Terra Sana Molise, patrocinato dal Comune di Larino ed inserito e finanziato per la sua valenza nell’ambito delle progettualità di Turismo è Cultura della Regione Molise.
Una due giorni, in programma nel weekend, che vedrà, in diretta streaming da Larino, importanti esponenti del settore, professori universitari e titolari di aziende agricole molisane confrontarsi sul tema della biodiversità e sulla produzione biologica che non deve essere considerata un’opportunità, ma una necessità per garantire al Molise, che ha tutte le carte in regola, di essere vetrina d’eccezione.
La due giorni, in programma il 5 e 6 giugno, è strutturata in modo da tale da affiancare anche con la tecnologia dello streaming, la mostra delle eccellenze enogastronomiche molisane con due incontri di approfondimento. Il primo in programma sabato pomeriggio dal titolo ‘Molise, segni particolari: Tintilia e Tartufo – una nuova carta d’identità e il giorno successivo, quello in cui la farà da padrone il mondo bio e il Molise, una terra privilegiata per le risorse di biodiversità e per il biologico.
La parola chiave interpretativa dell’intera due giorno sarà: Genius Loci inteso come la capacità di estrarre la sintesi dei valori identitari di un territorio e della sua tradizione culinaria. Genius Loci, come motore della customer experience, nel rispetto della sostenibilità ambientale, sociale e come potenziale risorsa di rilancio dell’ economia. Il mondo biologico nel Molise è da considerarsi come un patrimonio culturale che caratterizza il mondo rurale e garantisce una corretta e sostenibile gestione dei sistemi naturali attraverso il mantenimento e il miglioramento degli ecosistemi della nostra regione. Attenzionato anche dall’Unesco come patrimonio immateriale in quanto fonte di conoscenze e competenze che vengono trasmesse tra generazioni, il biologico non si limita alla ricerca e innovazione solo per vincere le sfide dell’agricoltura globale, ma ha anche l’obiettivo di difendere e valorizzare quel patrimonio culturale da cui proviene. Un patrimonio che è costantemente “rigenerato” dalle comunità in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura, con la storia che dà loro senso di identità e continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana.
Come detto ideatrice della manifestazione è l’associazione Terra Sana Molise, guidata da Aristide Vitiello che per la promozione del biologico nel Molise, ha inteso puntare su eco-innovazioni e green economy.
Proprio Vitiello, in conferenza stampa, ha ricordato gli esordi dell’associazione, fondata nel 1996 prima come partner di altre realtà e poi promotrice di Terra Sana Italia, ma anche sostenitrice da sempre della promozione come patrimonio immateriale dell’Unesco della ricerca e cavatura del tartufo che ‘deve costituire uno dei volani di sviluppo enogastronomico del Molise. Vogliamo grazie al Bando Molise Cultura creare un marchio d’identità da mettere a disposizione delle aziende molisane – ha affermato Vitiello – che possa distinguere i n ostri prodotti come di alta qualità e biologici”.
E’ toccato poi al professore Roberto Di Carlo spiegare come è nata l’idea della due giorni e di come, durante la pandemia, il tornare alle origini, ‘alla terra da cui tutti veniamo, ha riacceso l’entusiasmo tanto da riuscire a coniugare insieme le tradizioni con la tecnologia per portare all’esterno dei nostri confini geografici tradizionali il nostro Molise e le sue bellezze che nascono dalla terra e sono trasformate con la sapienza antica che ci hanno tramandato.
Il professore Sebastiano Di Maria, ricordando come il biologico debba essere non un’opportunità, ma una necessità che tutti devono perseguire come obiettivo, si è soffermato sulla valenza dei due incontri divulgativi e scientifici in programma nel weekend che vedranno al tavolo dei relatori i professori Rossano Pazzagli, Marco Petrella, Filippo De Curtis e Sebastiano Delfine dell’Unimol, ma anche la dottoressa Antonella Brancadoro e il dottor Pardo Tarasca. Cui seguiranno le storytelling di tre rinomate aziende molisane ossia l’Azienda apiaria e non solo. ‘Bio Sannio’ di Claudia Di Vincenzo, l’azienda vitivinicola Gianfagna e l’azienda trasformazione tartufi ‘Centro tartufi Molise’.
Il dirigente scolastico Antonio Vesce ha ricordato l’importanza dell’unico istituto tecnico agrario del Molise, quello di Larino, dove ormai da decenni la scuola non segue più il classico insegnamento in classe ma arricchisce i suoi studenti di lezioni sul campo, o meglio dal campo fino alla trasformazione dei prodotti. Prova ne sono i laboratori, prova ne sono il frantoio didattico e di recente l’inaugurazione del caseificio biologico.
L’assessore alle attività produttive Maria Giovanna Civitella, ha voluto, nel suo intervento, ribadire come la produttività biologica deve tendere verso l’agricoltura verde, ‘oggi non è più pensabile un’agricoltura intensiva’. Il nostro farmaco principale deve essere il cibo sano e un corretto stile di vita. La terra non ne può più dello sfruttamento sconsiderato che porta solo ad un consumismo sfrenato ed ad un cibo di poca qualità, scadente. Come amministrazione – ha aggiunto – siamo tornati in possesso di alcuni ettari di terreno ed è nostra intenzione agevolare la costituzione di una cooperativa di giovani che possano gestirli in maniera responsabile”.
Infine, il sindaco Pino Puchetti anche come presidente del Bio Molise Distretto Frentano, complimentandosi con l’associazione per il progetto messo in atto, ha ricordato la mission dell’associazione, nata nel 2017 che unisce insieme 14 amministrazioni comunali ma anche produttori e aziende di carattere biologico. Siamo un distretto che ha come obiettivo quello di portare avanti un certo stile di vita in un determinato territorio. Azioni e misure che stiamo mettendo in atto in questa direzione sono il biologico e la sostenibilità delle comunità energetiche, ma anche un nuovo modo di fare medicina sul territorio. Tutti devono pensare che il benessere della popolazione debba essere conciliato con la salute”.
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