MOLISE. Il professore Luigi Pizzuto ci porta oggi alla scoperta del Molise lungo il percorso tratturale Celano- Foggia. A voi lettori il perdersi nelle meraviglie della nostra regione.
Il Molise docet. Tanto. Eccome. Soprattutto piace a chi viene da altre regioni. Ed è un incanto il territorio interno per gli amanti dell’equiturismo a cavallo, laddove tutto è solo, con i suoi silenzi in mezzo ad una natura selvaggia e le sue vie millenarie della lana che lo percorrono da un capo all’altro. Al centro dell’attenzione dei gruppi provenienti da lontano è, appunto, un itinerario verde che entusiasma.
Perché mette in primo piano l’avventura su una via, ai più inesplorata, che desta sempre un fascino particolare. Ancora una volta sale in alto il piccolo mondo antico che ruota intorno al tratturo Celano-Foggia, signore, un tempo, di una lunga rete di vie rurali, intrecciate all’economia e alla cultura del paesaggio. Nel passato, cuore pulsante di una transumanza tutta legata all’orgoglio dell’antico Sannio, il tratturo era frequentato da pastori, uomini, animali e da una moltitudine di pecore, lanute e bianche. Oggi, a passi lenti e a cavallo, è capace di risvegliare un viaggio pieno di magia, tra chiese solitarie, pietre miliari, rifugi naturali, taverne diroccate e piccoli borghi spopolati. Tutto è a misura d’uomo. All’aria aperta “si vola”.
Qui si può viaggiare lontano dall’asfalto, all’insegna di una saggezza antica, dove l’uomo è al centro con i suoi pensieri divini. Qui c’è un cuore che ti ascolta. In piena libertà si è padrone di se stessi e di una sensibilità inusitata, in mezzo ad una biodiversità che rinnova i suoi colori a secondo delle stagioni. Si percepiscono le voci salutari della natura, in un mondo che troppo spesso calpestiamo. Di colpo ti abbandona e fa paura. Qui si condividono lo spirito di avventura, il sonno sotto il cielo della notte, vicino alla brace ardente, i pensieri dell’io e le difficoltà che s’incontrano nel lungo cammino. Lungo il tratturo Celano-Foggia rivive il racconto della civiltà transumante.
Rivive la festa degli animali che, a Santa Croce di Magliano, a pochi passi dalla Capitanata, sale sugli altari fino alla chiesa di San Giacomo. Seguendo un vecchio rituale, ogni ultimo sabato d’aprile, la chiesa viene raggiunta da pecore, capre, vacche, montoni, buoi, tacchini, oche, colombe e galline, tutte infiocchettate con nastri, nastrini e fiori colorati. In ginocchio, per devozione alla Madonna Incoronata, cavalli e cavalieri ostentano a tracolla la treccia, orgoglio dei sapori santacrocesi.
Si spera che, dopo la pandemia, questa scena possa essere vissuta dal vivo. Meraviglia, dunque, la riscoperta di questo angolo di un Molise vivace, selvaggio e sconosciuto, dove il gigante verde insegna a chi vuol tanto sapere. Due maestri esperti, in sella, garantiscono le emozioni più belle in questo habitat che ci appartiene. Si tratta di due guide che danno sicurezza e conoscono bene, dai monti al piano, l’andirivieni delle nostre piste tratturali. Tanti sono i giudizi soddisfacenti espressi su questi viaggi inediti, come si può vedere nelle magnifiche foto che ci hanno inviato.
L’organizzazione si deve a Paolo Santoianni, residente a Santa Croce di Magliano, e a Laura De Girolamo, che, da esperta istruttrice, pratica questa attività a Colletorto, nell’equiturismo di famiglia. I due, tra l’altro, danno il cuore e vitalità alla Federazione Italiana Turismo Equestre della nostra regione. Dopo tanti anni di lavoro, indubbiamente è una bella soddisfazione. Ecco come si esprime Andrea, ufficiale dell’esercito, reparto cavalleria, proveniente da Roma, su ciò che offre il Molise nel campo dell’equiturismo: “Ho fatto numerosi trekking a cavallo in tante regioni d’Italia, pur bellissime, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, ma questo, appena terminato sul tratturo, è stato senza dubbio il migliore. Conoscevo il Molise solo marginalmente ed è stata una grande scoperta: panorami meravigliosi e un’atmosfera d’altri tempi, di epoche passate, e di un mondo ormai perduto che ero certo di non trovare più nel nostro Paese. Ottimo cibo e ottimi vini degni della regione che rappresentano, per genuinità e tradizione. Organizzazione perfetta, professionalità, grande simpatia e gentilezza degli accompagnatori Laura e Paolo e di tutto lo staff di supporto, Teodoro, Luca e tutti gli altri. Tutti fantastici dal cuore grande. Ottime le strutture ricettive, in special modo quella di Civitanova del Sannio. Ottimi i compagni di viaggio che spero di rincontrare in un prossimo trekking. In ultimo cavalli perfetti, sia per temperamento sia per addestramento, cosa che non è così frequente da riscontrare e che dimostra, ancora una volta, la grande professionalità di Paolo e Laura”.
Momenti di gloria a cavallo. Momenti di gloria per il gigante verde, luogo di incontri e di bellezza. Giudizi lusinghieri e, dunque, meritati per chi guida, tra non pochi sacrifici, i turisti che decidono, a cavallo e a passi lenti, di conoscere il nostro piccolo Molise.