LARINO. “E’ un punto di partenza questo reparto e non certo un traguardo”. Poteva essere fatto prima il decreto che l’ha istituto? “Secondo me si, penso che ci siano stati dei ritardi, poteva essere fatto qualche mese prima di ottobre. Ma ribadisco non è un traguardo ma un punto di partenza per fare meglio su questo territorio”.
Prendendo le mosse dalle dichiarazioni del presidente della Regione Donato Toma abbiamo seguito la conferenza stampa di presentazione del nuovo reparto di riabilitazione post Covid attivo ormai da una decina di giorni al Vietri.
Un reparto che, come abbiamo già avuto modo di presentare (ieri) ha già riscosso il consenso unanime di quanti, dopo aver vissuto sulla propria pelle gli effetti del virus, sono stati ricoverati per completare al meglio il percorso riabilitativo necessario a ‘smaltire’ i postumi del Covid.
Un reparto che, oltre alla tecnologia, potrà contare sulla presenza costante di un cardiologo esperto in riabilitazione, il dottore Antonio Musto, di un coordinatore infermieristico nella persona di Mimmo Brunetti, di altri dodici colleghi infermieri, otto operatori socio-sanitari, ed ancora due fisioterapisti, due fisiatri. Un personale che l’Asrem è riuscito a reperire “perché – come ha avuto modo di affermare il direttore Florenzano – le cose che possono essere realizzate, noi le realizziamo con impegno ed abnegazione. Siamo riusciti a mettere insieme una squadra altamente qualificata. E’ stato uno sforzo importante per cui ringrazio tutto il personale e la direzione di questo ospedale che ci ha aiutato a realizzare questo nuovo reparto. Noi, con le risorse economiche che abbiamo, cerchiamo di utilizzarle al meglio e di realizzare tutte le strutture che possano offrire un’assistenza sanitaria migliore alla comunità”.
Presenti alla conferenza stampa, oltre al direttore generale Asrem Oreste Florenzano, al presidente della Regione Donato Toma, tutto il personale del nuovo reparto (a cui tutti hanno detto grazie) anche il direttore del distretto sanitario di Termoli-Larino Giovanni Emilio Giorgetta che ha introdotto i lavori e moderato la conferenza facendo la seguente introduzione molto significativa.
“Una piccola introduzione la devo fare – ha affermato Giorgetta – soprattutto per rendere giustizia al vostro lavoro (rivolgendosi alla platea della sala conferenze) dal 2016 l’ospedale di Larino, non è più ospedale per acuti ma è un ospedale territoriale, di comunità all’interno della Casa della Salute.
Ad oggi conta 106 posti letto, ed è un unicum in Italia. Le persone qui ricoverate e curate da voi sempre in maniera eccellente. Tutte le volte che sento dire, sui giornali, sui social, in televisione, che è una scatola vuota di 10mila metri quadri, dove non c’è nulla, devo per una questione di rispetto vostro, dell’azienda, della politica e della Regione affermare come stanno realmente le cose. Di questi 10mila metri quadri, ben 7200 sono corridoi, spazi comuni, sono poco meno di 3mila quelli destinati all’utilizzo e sono quasi tutti occupati: dai reparti di degenza come la Rsa, l’Udi, la riabilitazione e da oggi la riabilitazione post covid. Abbiamo un poliambulatorio specialistico con 23 branche compresa la pneumologia new entry, abbiamo la nefrodialisi, la farmacia, la diabetologia, l’endoscopia digestiva, la radiologia, il consultorio, la guardia medica, il 118.
Dire che questa è una struttura vuota, è veramente paradossale, soprattutto quando viene detto da persone che conoscono le effettive potenzialità e il lavoro che viene svolto quotidianamente da voi”
Rivolgendosi poi al presidente Toma e al direttore Florenzano, Giorgetta ha concluso dicendo “Vi ringrazio per quello che state facendo, per l’attenzione che ponete per questo territorio e questo nuovo reparto da ulteriore lustro a questa struttura, a questo territorio che non è certo dimenticato. Voglio ricordare che è primo in Italia ad aver aperto un’unità di degenza infermieristica. Siamo, sicuramente primi in Molise e, tra le poche strutture in Italia, che fa la cura delle ferite difficili, la cosiddetta vulnologia che si completa in filiera con la camera iperbarica. Quest’ultima, altro unicum molisano che non c’è in Abruzzo ed è riferimento anche per tutta la Capitanata. Grazie a voi tutti”.
Dopo l’intervento di Giorgetta è seguito quello del cardiologo riabilitatore Antonio Musso che ha spiegato il percorso che faranno i pazienti che giungeranno al Vietri. “Pazienti particolari – ha affermato – guariti dal Covid ma non ancora autosufficienti che hanno bisogno di una riabilitazione cardio polmonare, hanno bisogno di assistenza per riprendere le loro attività. Basti pensare che l’età media di coloro che sono attualmente ricoverati supera di poco i 50 anni. Personalmente, d’intesa con il primario di malattie infettive stabilisco l’elezione dei pazienti che possono essere trasferiti a Larino in modo da coordinare al meglio il percorso riabilitativo.
“È una giornata che ci rende contenti siamo riusciti a realizzare qualcosa di importante ed adeguato alla struttura”. Ha continuato il direttore Florenzano che ha ricordato anche il grande lavoro di tutto il personale svolto in questi lunghi mesi di pandemia. Proprio il reclutamento del personale è stato uno dei problemi principali da affrontare “perché non sempre basta scrivere su un pezzo di carta cosa si vuole realizzare, ci vuole tempo”.
Il presidente Toma ribadendo che l’apertura del reparto di riabilitazione post covid è un punto di partenza ha affermato “Vengo a Larino molto volentieri. Certo forse si poteva fare prima ma non bisogna sempre strumentalizzare tutto. Siamo la prima regione in Italia per prima dose di vaccino somministrata. Entro il 1 giugno saremo in zona bianca. E questo lo dobbiamo all’abnegazione di tutti gli operatori sanitari. Io mi commuovo sapendo che la macchina dei vaccini sta funzionando al meglio. I nostri esperti dicono che per ottobre potremmo aver raggiunto l’immunità per tutti i molisani, io da politico dico che potremmo farcela prima. La nostra regione ha bisogno di ripartire per cui è nostro intento, grazie alla sinergia con la nuova struttura commissariale e il generale Figliuolo, vaccinare entro giugno tutta la popolazione vaccinabile.
Riguardo poi alla sanità molisana Toma ha aggiunto che la stessa va riscritta integralmente e che il reparto post covid di Larino rappresenta senza dubbio l’esplicitazione di quel terzo pilastro, ossia la riabilitazione che deve e darà lustro alla struttura nell’ottica del rafforzamento della medicina territoriale”.
Un nuovo lustro al Vietri, le premesse come detto anche ieri ci sono tutte. Noi vogliamo crederci.