CASACALENDA. Per chi fa giornalismo in Molise da tanti anni ricorderà bene quante e quante storie abbiamo raccontato, certo su altre colonne, in relazione all’importanza della camera iperbarica del Vietri. Quanti sub, in elicottero dalle Tremiti, sono stati salvati dall’efficienza di quel polmone di ossigeno puro, quanti anziani o giovani intossicati dal monossido provenienti da tutto il centro Italia sono tornati a casa dopo aver ricevuto la somministrazione di ossigeno. Ma non solo. Quante persone, magari per una cancrena, per altre patologie hanno ricevuto e ricevono tuttora i trattamenti in iperbarica per stare meglio e guarire.
Ebbene, abbiamo già riferito da queste colonne che a luglio la dottoressa Pina Lallo, colei che da anni ormai dirige la nuova camera iperbarica del Vietri, andrà in pensione. Abbiamo sottolineato come l’Asrem sembra che non abbia ancora provveduto a trovare un sostituto, o meglio almeno due medici anestesisti esperti di ossigenoterapia, per garantire che il servizio al Vietri possa continuare anche dopo il pensionamento della dottoressa Lallo.
Oggi, come fatto, da altre testate giornalistiche pubblichiamo la nota del segretario del Partito Comunista Michele Giambarba, lui certamente scrive anche dalla sua posizione politica, ma non dobbiamo dimenticare che Giambarba, in primis, è un medico del territorio, uno che non si è mai tirato indietro e che ogni mattina regala ai suoi amici il suo particolare buongiorno da ‘resistente’.
Giambarba scrive “Forse è sfuggita all’opinione pubblica la notizia poco piacevole che vede coinvolto quel che rimane dell’ospedale “Vietri” di Larino.
L’iperbarica di Larino, uno tra i pochi servizi salvavita presente nel centro-sud Italia, potrebbe rischiare di chiudere se non si assumono rapide e drastiche scelte da parte dei responsabili. Il motivo è presto detto: il prossimo mese di Luglio l’unico anestesista in servizio nella struttura andrà in pensione e, ad oggi, non c’è alcun atto aziendale che ne preveda la sostituzione. La sospensione, anche se momentanea del servizio, potrebbe significare una ulteriore iattura per la sanità molisana.
Inutile ricordare come tale eccellenza richiami tanti pazienti non solo molisani ma da molte regioni italiane, diventando, di fatto, una entrata economica extra-regionale.
In molti cittadini serpeggia il timore che la sospensione del servizio possa trasformarsi in una condizione definitiva tale da eliminare una delle eccellenze molisane creatasi grazie alla lungimiranza della programmazione sanitaria molisana.
A questo punto il rischio è quello che un servizio salvavita non sarà più assicurato.
Eppure è noto a tutti come in questa struttura, fiore all’occhiello della sanità pubblica molisana, si trattano con l’ossigenoterapia patologie fondamentali e complesse.
Secondo il Partito Comunista del Molise sarebbe questo un fatto a dir poco sconcertante, venendo a mancare una struttura capace di erogare ossigeno al 100%, unica del genere da Ancona a Bari e riferimento da anni per trattare con risultati eccellenti malattie da decompressione, avvelenamento da monossido di carbonio, occlusioni arteriose ed embolie arteriose gassose (solo per citarne alcune).
Noi comunisti molisani prendiamo atto del silenzio assordante di tutti i consiglieri regionali e di chi dovrebbe dare risposte ai cittadini.
Pertanto, il partito comunista del Molise chiede che vengano immediatamente assunti provvedimenti tali da scongiurare la possibilità di sospendere un servizio che rappresenta una reale efficienza nello scenario sanitario nazionale”.