CAMPOBASSO. “Il Forum per la Difesa della Sanità Pubblica di Qualità del Molise, facendosi interprete di gran parte della Popolazione Molisana, Chiede a gran voce un deciso cambio rotta circa l’organizzazione del piano anti pandemico regionale, avendo quello in essere (realizzato per volontà del Governo Nazionale e di quello Regionale), prodotto gravissimi danni alla cittadinanza Molisana”.
Questo, l’incipit della missiva che il Forum ha inviato, nelle scorse ore, al Ministro della Salute, Al Commissario Straordinario per l’emergenza COVID 19 e al al Responsabile Nazionale della Protezione Civile per chiedere essenzialmente una cosa: si abbandoni la Torre Covid al Cardarelli e si punti tutto sul Vietri di Larino.
Di seguito l’altro contenuto della missiva.
“L’elevato numero dei contagiati che hanno avuto ed hanno bisogno del ricovero ospedaliero, l’alta mortalità percentuale tra i ricoverati per covid 19 legata soprattutto all’insufficiente numero di posti letto di rianimazione nella Regione sono tra le conseguenze, e non solo queste, di un piano, voluto e realizzato in antitesi a quello più razionale che era stato proposto dal Consiglio Regionale del Molise, da un elevato numero di Sindaci Molisani, dal maggior numero dei Comitati Regionali che si battono per un miglioramento della Sanità Pubblica Regionale sacrificata sull’altare della privatizzazione della Sanità, attuata nel nome di un debito sanitario che dura ormai da quattordici anni.
Alle numerose morti da covid vanno aggiunte quelle legate ad altre gravi patologie che non sono state curate a causa dello scarsissimo numero di letti ospedalieri non occupati da affetti della pandemia.
La cosa che maggiormente fa scalpore è che il piano pandemico preparato e bocciato dal Governo era stato proposto anche dal suo Commissario ad Acta, nominato per il rientro dal debito Sanitario.
Il piano preparato dal Commissario ad acta e appoggiato dalla maggior parte delle istituzioni molisane si basava su:
1) riapertura del grande ospedale Vietri di Larino ( del quale, attualmente, viene utilizzata solo una parte adibita ad Ospedale di Comunità), riattrezzando e rendendo nuovamente operativi il laboratorio di analisi (fino a qualche anno fa dotato di servizio di microbiologia), il servizio di radiologia medica e la rianimazione (presente ma disattivata), con la spesa complessiva di circa 4 milioni di euro + la spesa annua di circa un milione e mezzo per il personale assolutamente necessario per fronteggiare la pandemia atteso il grande deficit di personale sanitario in Regione a causa del blocco del turnover fermo da oltre dodici anni.
2) Mantenere gli altri Ospedali delle Regione ( Il Cardarelli di Campobasso Hub di 1° livello dedicato a tutta la patologia tempo dipendente, il Veneziale di Isernia e il San Timoteo di Termoli spoke) covid free assicurando le adeguate cure per tutte le altre patologie.
Dal punto di vista architettonico il Vietri può essere adattato ad Ospedale covid Regionale, tutto intero, il che sarebbe meglio, o anche solo in parte potendo avere dei percorsi ben distinti e separati.
Il Ministero della Salute, la Struttura Commissariale Nazionale per la difesa dalla pandemia e la Protezione Civile Nazionale hanno approvato invece un altro piano proposto dal Commissario Regionale di Protezione civile nelle figura del Presidente delle Giunta Regionale molisana, dalla Direzione regionale alla Salute, dalla Azienda Sanitaria del Molise, e dalla Vice commissaria ad acta per il rientro dal deficit sanitario, piano consistente in:
1) Ospedale Cardarelli di Campobasso di 1° livello Hub per le patologie tempo dipendenti misto covid e non, E’ prevista al suo interno la costruzione di un reparto covid riadattando una struttura (nata al suo interno quale Hospice e oggi definita come la Torre) dotandola di posti letto sia per terapia intensiva che subintensiva, La costruzione non è ancora a tutt’oggi realizzata e sembra non realizzabile, essendo il costo previsto già oggi dichiarato largamente insufficiente .
2) L’aumento dei posti letto di terapia intensiva esistenti portandoli da 6 a 12.
3) Aumento dei posti letto del Reparto di Malattie infettive dagli 8 esistenti ad un numero imprecisato, con i letti delle altre specialità a fisarmonica in base all’indice di occupazione (oggi i letti sono oltre ottanta con personale medico e paramedico non adeguatamente aumentato).
4) Aumento, in sintesi, dei pochi posti letto di terapia intensiva dei tre Ospedali covid free attraverso la costruzione di tre strutture mobili poste a latere dei tre Ospedali, dotate di sei posti letto a Campobasso, tre posti letto a Isernia e Termoli.( anche queste tuttora non realizzate e i cui costi non sono stati resi noti).
5) Le scelte fatte hanno prodotto:
1) L’ospedale di Campobasso quasi tutto dedicato al covid 19 nel quale sono stati chiusi i reparti di Chirurgia generale e Medicina a causa di pazienti e personale risultati infetti da corona virus e con una grande mortalità sia per la inadeguatezza dell’impianto di ossigeno che per la carenza numerica di personale;
2) L’Ospedale di Termoli divenuto quasi tutto Covid 19 con la chiusura di molti reparti;
3) L’Ospedale di Isernia con una ampia zona grigia nella quale stazionano a lungo i pazienti in attesa delle elaborate (?) metodiche pre ricovero;
4) Le due più grandi strutture private accreditate con convenzione in regime di prorogatio che da poco tempo hanno messo a disposizione 10 letti per malati covid la Gemelli Molise di Campobasso e 12 letti, di cui sei di terapia intensiva, la Neuromed di Pozzilli.
Questo tipo di organizzazione ha prodotto in Molise, oggi zona rossa, un alto numero in percentuale di ricoverati per la pandemia di cui solo pochi son potuti passare per la rianimazione con una mortalità percentuale altissima circa 400 decessi a fronte di una popolazione complessiva di trecentomila abitanti);
la impossibilità di poter curare in loco tutte le altre patologie, anche quelle tempo dipendenti;
Il ricorso ripetuto alla Cross per trasferire pazienti da rianimazione in altre Regioni;
Un Ospedale da Campo della Croce Rossa,dotato di 18 posti letto, organizzato per far fronte alla grave situazione dell’Ospedale San Timoteo di Termoli e mai entrato in funzione; è adibito ora a centro vaccinale.
In considerazione di questi risultati, della notevole presenza di virus con varie mutazioni (quella con variante inglese sembra predominare da noi nel Molise), della difficoltà di avere vaccini in tempo utile, e di probabile ulteriore ondata di pandemia
CHIEDIAMO alle SSLL
1) di tornare al piano originale Giustini (Commissario ad acta dimessosi) riaprendo l’Ospedale Vietri di Larino dedicandolo alla patologia Covid 19 e sue varanti, liberando così gli altri Ospedali della Regione per farli tornare alla cura di tutte le altre patologie, specialmente quelle tempo dipendenti;
2) Cancellare in via definitiva la costruzione della Cosiddetta Torre al Cardarelli, sia perché non lascerebbe l’Ospedale Covid free, sia perché appare sempre più errata nella ideazione, nella realizzazione e nei costi;
3) Consentire e favorire l’assunzione di personale adeguato alle necessità della popolazione molisana;
4) Favorire la realizzazione di Terapie e Assistenza domiciliare ai pazienti pauci sintomatici anche per evitare il sovraccarico degli Ospedali;
5) Condizione indispensabile, per uscire dal pantano che abbiamo descritto è porre fine al debito sanitario Regionale attraverso una legge speciale per il Molise analoga a quella emessa per la Calabria.
6) Ne consegue, come ovvia conseguenza, la sostituzione di tutti coloro che con le loro scelte errate hanno determinato i disastrosi risultati ormai sotto gli occhi di tutto il Paese”.