ROMA. Cerimonia della Campanella per il passaggio di consegne tra il Presidente uscente Giuseppe Conte e il Presidente del Consiglio Mario Draghi.
L’inchino alla Bandiera di guerra del Primo Reggimento Granatieri di Sardegna, gli onori a lui e i suoi onori al reparto d’onore interforze passato in rassegna per l’ultima volta.
Sul tappeto rosso, non una star ma un presidente dal volto umano che accompagnato dalla sua compagna, in disparte, ma poi voluta al suo fianco, prima di uscire da Palazzo Chigi ha ricevuto gli onori di tutti coloro che in questi lunghi mesi hanno lavorato al suo fianco.
E non ci riferiamo ai politici, ai ministri oggi magari entrati nel nuovo governo Draghi, ma ai dipendenti del Palazzo. Loro dalle finestre hanno fatto partire un lungo e fragoroso applauso all’indirizzo dell’uomo che con vero spirito del dovere e delle Istituzioni ha guidato l’Italia in questo tempo.
Non spetta a noi dare giudizi, ma a memoria nostra, non ricordiamo mai un così grande affetto per un presidente del Consiglio uscente da parte dei dipendenti, da parte della gente comune che in Conte, non vogliamo essere assolutamente di parte, ha visto l’uomo giusto per guidare la nostra Italia.
La storia ci dirà chi è stato Giuseppe Conte, noi oggi, per cronaca, non possiamo tacere di fronte, a quell’applauso spontaneo e al gesto del premier uscente di gratitudine.
Inizia il governo Draghi, possiamo solo augurarci che l’Italia riparta e riparta dalla centralità dell’essere Nazione dalle Alpi fino alla Sicilia. Perchè siamo consapevoli che non si possono avere tante Italia soprattutto quando si parla di sanità, lavoro ed istruzione.
Grazie presidente Conte, buon lavoro presidente Draghi.
Nicola De Francesco