LARINO. “Sono rimasto in silenzio in questi giorni. Ho atteso l’evolversi della situazione e non posso nascondere che la notizia dell’ok al centro Covid al Vietri, nel nostro ospedale, era la notizia che attendevo, che aspettavo fin dallo scorso luglio”.
Questo l’incipit della comunicazione diffusa alla stampa regionale dal primo cittadino frentano Pino Puchetti in merito alla decisione del Governo di dare il nullaosta al Vietri come centro Covid.
Una comunicazione in cui, il sindaco frentano, stigmatizzando il momento drammatico che sta vivendo la sua città e l’intero basso Molise lancia l’appello a fare subito e a non creare ulteriori problemi, anzi qualora ce ne fossero a risolverli in tempi rapidi perché la situazione è drammatica e non servono trionfalismi.
“Credetemi, oggi, – continua Puchetti – evito ogni forma di trionfalismo e cerco di immedesimarmi in tutte quelle famiglie larinesi, nella popolazione bassomolisana e regionale, che non hanno nulla da festeggiare perché il Covid, questo subdolo virus, ha tolto loro le persone più care. Un papà, una mamma, un nonno, una nonna. Non c’è niente da festeggiare.
Oggi posso solo dire che è necessario attrezzare in pochissmo tempo un reparto di malattie infettive che poteva essere organizzato al meglio fin dallo scorso luglio. Ma non si è fatto nulla. La politica ha seguito strade diverse come se realmente il virus fosse scomparso con l’arrivo dell’estate.
A pagarne le conseguenze oggi, non sono coloro che hanno commesso errori, ma i cittadini del Basso Molise a cui è stata negata l’opportunità di avere una struttura, credetemi, adeguata e funzionale allo scopo che potesse decongestionare l’ospedale Cardarelli e, nello stesso tempo, fungere da centro di riferimento per l’intera regione.
Il mio impegno c’è sempre stato, le mie proposte, quelle dell’amministrazione tutta, forse neanche lette, sono state messe nero su bianco, non certo per campanilismo, ma con la convinzione che il Vietri potesse essere da subito, dall’inizio della pandemia, la scelta su cui far convergere non la politica o i politici, ma le coscienze.
Perché la politica deve fermarsi di fronte al benessere dei cittadini, al loro diritto di poter essere curati.
Il Vietri è una struttura pensata in grande e realizzata con tutto quello che è necessario per un ospedale. Percorsi separati, reparti modulari, sale operatorie, posti di rianimazione, laboratori. Mancava il personale, le attrezzatture che, intanto avevano preso la via per Termoli o Campobasso, ma certo era lì pronto per essere utilizzato da subito.
Ma non voglio parlare del passato, saranno altri ad indicare se chi doveva scegliere, se chi doveva prevedere quello che sta accadendo in queste ultime settimane, ha avuto colpe.
Se c’è un merito, questo va dato a quanti hanno realmente creduto con me, e la mia amministrazione, nel progetto Vietri centro Covid. Il grazie oggi va soprattutto alla società civile, ai Comitati, non tutti, che hanno da subito sposato il progetto, hanno collaborato alla stesura dello stesso e si sono fatti voce della popolazione bassomolisana. Il grazie va ai colleghi sindaci che hanno condiviso la proposta. Il grazie va al vescovo della diocesi di Termoli-Larino Gianfranco De Luca per il sostegno da subito mostrato.
Il Vietri centro Covid non può avere colori politici, la politica non ha colori se è tesa al benessere delle comunità.
Nessun trionfalismo, lo ribadisco ma la convinzione ancora più forte che ora bisogna fare in fretta e non perdere altro tempo, lo dobbiamo ai nostri concittadini che oggi non ci sono più, lo dobbiamo a quanti in questo tempo stanno soffrendo la loro perdita, a quanti ogni giorno hanno bisogno di cure.
Fate presto e risolvete i problemi se ce ne sono, non createne degli altri”.