TERMOLI. “I tanti pazienti Covid che in queste ore arrivano all’ospedale di Termoli avrebbero bisogno di essere ricoverati in terapia subintensiva o intensiva o, in ogni caso andrebbero trattati con strumentazioni adatte e, nel caso pronati e intubati”.
Nuovo intervento del consigliere regionale Dem Vittorino Facciolla che in una nota pubblicata sulla sua pagina Facebook chiede che venga attivata immediatamente la rianimazione Covid al San Timoteo.
Facciolla continua e dice “Scriviamo questo perché analizzando quanto sta succedendo e soprattutto confrontandolo con la prassi medico sanitaria delle altre regioni, è chiaro che il paziente covid va trattato con estrema attenzione: i malati non vanno intubati in urgenza ma appena si intravede un peggioramento, non bisogna attendere che il paziente arrivi all’affaticamento respiratorio ma giocare d’anticipo e questo richiede monitoraggio costante, capacità di identificare chiaramente lo stadio della malattia, i medici interventisti devono avere esperienza e soprattutto i reparti di terapia intensiva devono essere adeguati a trattare questa tipologia di malati.
Il reparto di rianimazione dell’ospedale San Timoteo deve essere immediatamente riadattato, predisposto ad essere a tutti gli effetti un reparto di rianimazione da ospedale Covid.
Sulla carta continuano a dire che non lo è ma l’ospedale di Termoli, mentre i vertici si attardano ancora a trovare soluzioni, è di fatto un avamposto della battaglia contro il Covid, solo ed esclusivamente Covid al punto che, con un provvedimento a firma del responsabile del pronto soccorso, sono stati impediti gli accessi a tutti i reparti e bloccati sia il day hospital sia il day surgery.
Noi siamo ancora qui e non ci stanchiamo di fare proposte concrete e fattive per il nostro ospedale ed il nostro territorio.
Bisogna muoversi oggi stesso e fare quei pochi ma essenziali lavori di adattamento della rianimazione del San Timoteo: bisogna schermare gli ambienti, separare bene i percorsi e far sì che gli operatori che trattano i malati Covid operino esclusivamente in quegli ambienti e si alternino al cambio turno senza rischiare di diffondere il virus nei restanti reparti ospedalieri come è già accaduto.
Infine lanciamo un appello perché ci confermano che al San Timoteo mancano i CIPAP ed i caschi e che in nottata sono stati prelevati dal Veneziale di Isernia per portarli a Termoli.
Tutto questo per dire che non si può e non si deve perdere ulteriore tempo, si vada in aiuto adesso dell’ospedale San Timoteo.
L’allarme lo crea chi nega le difficoltà, non chi contribuisce ogni giorno a monitorare e denunciare al fine di migliorare la situazione con proposte fattive”.