ROMA. “Tanto considerato, osserva il relatore che, esaminati approfonditamente i fascicoli personali degli aspiranti e la documentazione depositata nella presente procedura di concorso, la dott.ssa Elvira ANTONELLI risulta certamente il magistrato più idoneo, per attitudini e merito, al conferimento dell’ufficio di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Larino”.
Questi, alcuni passaggi dell’ampia discussione svoltasi nelle scorse ore nell’ambito della seduta del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura convocata per discutere l’assegnazione del posto di Procuratore della Repubblica di Larino.
Una discussione che ha portato alla nomina della dottoressa Elvira Antonelli a nuovo Procuratore dell’ufficio inquirente frentano.
“Il Procuratore di Sondrio, nei diversi rapporti informativi redatti sul conto della candidata, ha posto reiteratamente in risalto il ruolo significativo svolto dalla dott.ssa Antonelli nell’ufficio, quale
sostituto di maggiore anzianità fin dal momento della sua immissione in possesso; in particolare, ha evidenziato che, per l’esperienza maturata e per la profonda conoscenza delle tipologie delittuose del territorio, ha dimostrato di saper collaborare con apprezzabile efficacia e tempestività di risultati sia con il personale affidatole, sia con tutta la Polizia Giudiziaria impegnata nelle indagini, che ha seguito anche nella crescita professionale e nell’aggiornamento. Ha fatto fronte ai propri impegni selezionando adeguatamente le priorità ed impartendo istruzioni pertinenti al fine di migliorare tempi e modi di definizione dei procedimenti. Ha riferito, inoltre, che la sua disponibilità alle esigenze dell’ufficio è avvenuta senza remore e con generoso slancio nei confronti degli altri colleghi”.
Questo, altro passaggio della discussione messo nero su bianco, che ci serve per capire meglio chi è la dottoressa Elvira Antonelli.
Un magistrato che da trent’anni ricopre con alto senso del dovere e con merito il ruolo, anzi i ruoli che in questo lungo lasso di tempo ha ricoperto in magistratura.
Nata a Termoli, il 29 luglio del 1963 la dottoressa è cresciuta in una famiglia dove il diritto, la giustizia, il senso civico del vivere erano, e sono, pane quotidiano. Lei, figlia primogenita di un noto avvocato Achille, già vice pretore a Termoli fin da piccola ha maturato l’idea di seguire le orme del padre e dopo gli studi classici, la laurea in Giurisprudenza conseguita a Teramo, la sua passione la porta a concorrere per un posto in magistratura.
Nel breve giro di pochi anni, vince ben due concorsi, ma sceglie la strada della magistratura e così partendo dall’ufficio di auditore di Campobasso, riceve la prima nomina a sostituto procuratore di Gela. Sposata con un rinomato professionista sanitario, scende in Sicilia, nella Sicilia falcidiata dalle stragi e qui si fa le ossa venendo a contatto con le difficoltà di una terra che però porterà sempre nel cuore.
Dopo 4 anni in Sicilia e due figli, il nuovo trasferimento, per ironia della sorte al Nord, alla Procura di Sondrio. Dalle piramidi alle Alpi la dottoressa Antonelli si dedica anima e corpo all’ufficio inquirente tanto da divenire in poco tempo punto di riferimento per i vari dirigenti della Procura.
A Sondrio, la dottoressa mette al mondo, un’altra figlia. Amplia la sua famiglia, ma nello stesso tempo porta avanti con estrema professionalità il suo incarico. Tanti gli anni passati a Sondrio e poi quell’opportunità, un posto vacante alla Procura di Larino dopo il trasferimento di Ludovico Vaccaro a Foggia. Era il 2017.
La dottoressa lo coglie al volo e partecipa al concorso. Un concorso che però vede come assegnataria l’attuale reggente Isabella Ginefra che a distanza di qualche anno, come riportato nella documentazione pubblicata sul sito del Consiglio superiore della Magistratura, risulterà coinvolta nel cosiddetto ‘Sistema Palamara’ che di fatto ha indotto oggi il Csm ad annullare la sua nomina e a procedere con quella della dottoressa Antonelli.
NdF