LARINO. A noi di Viaggio nel Molise piace pubblicare come in una sorta di rubrica dell’arte gli interventi dell’artista larinese Adolfo Stinziani che nella sua poliedrica vita racconta anche quella suoi amici artisti. Di artisti di questa ventesima regione che esiste anche attraverso la loro arte.
Oggi ci presenta Carmen del Russo, una donna che fin da piccola ha saputo dimostrare il suo talento.
Stinziani scrive “L’artista molisana di Monteroduni (IS) fin da giovanissima dimostra il suo talento, per cui frequenta il Liceo Artistico e, con il massimo dei voti, consegue la Laurea in Pittura.
La sua attività artistica non si limita alla costante partecipazione a mostre ed eventi culturali in Italia e all’estero, da cui ottiene numerosi premi e riconoscimenti, ma è ben disposta al continuo dialogo e confronto con artisti e culture diverse.
Attualmente insegna Discipline Grafiche e Pittoriche presso il Liceo Artistico “G. Manzù”, vive e lavora tra Torella del Sannio e Campobasso.
Carmen, in occasione di una Collettiva d’Arte, in cui mostrò il suo interesse e l’empatia per gli artisti emergenti, mi si presentò come una donna multitasking, e decisamente mi sorprese quella sua schietta e simpatica definizione.
L’artista Carmen è una valente professionista che riesce molto bene a conciliare impegni familiari, lavoro e un’ intensa attività artistica con una forte propensione alla pluralità di linguaggi espressivi, oltre alla sua continua sperimentazione di mezzi e materiali con cui abilmente rende originali, personali ed unici i suoi lavori.
Inoltre basta una sintesi del suo ricco curriculum artistico per avvalorare il suo impegno di partecipazione attiva e costante a mostre ed eventi su tutto il territorio nazionale.
Tra queste però voglio sottolineare per la sua importanza e originalità la personale Codici Identificativi , curata da L. Canova, che si è tenuta nella sua regione, nel Palazzo Ex Gil a Campobasso.
Questo scrive delle sue opere il critico d’arte Anna Francesca Biondello:
Espressioni di un “modus vivendi” di grande e positiva creatività aperta liberamente alle suggestioni innovative che ne offrono la dinamicità cromatica catturando l’attenzione dello spettatore.
In uno dei suoi lavori, Partitura (installazione) 2018, esposto nella personale di Campobasso, l’artista mostra una sintesi raffinata della sua ricerca, e consacra nella stessa quell’autonomia espressiva maturata negli anni grazie anche alla sua indole aperta e curiosa.
Il lavoro di Carmen parte da un linguaggio informale che lasciandosi guidare dalla creatività dà vita a opere colte con significati e colori intensi.
Le sue esperienze culturali denotano la sua disinvoltura e libertà di espressione.
Nelle opere di Carmen vi è un codice espressivo lontano dai condizionamenti puramente formalistici, in favore di una pittura che diventa mirabile tracciato segnico, in cui la voglia di sperimentare e di creare qualcosa di sempre nuovo, connota profondamente i suoi lavori.
Carmen del Russo opera in un impianto di matrice informale che si lascia guidare dalla fantasia per dar vita a opere dai colori intensi. Un lavoro colto, espressione di un sapersi muovere con scioltezza e libertà.
Paolo Levi
Nell’opera Partitura, Carmen interpreta una tridimensionalità che si materializza nei suoi materiali prediletti (allumino , policarbonato e legno) che interagiscono tra di loro incontrando armoniosamente lo spazio, in cui l’oggetto scultura è contenuto. La partitura si apre a un dialogo nuovo, si arresta la sua attesa di oggetto inanimato e agli occhi del fruitore il dibattito ha inizio.
Mi corre l’obbligo di evidenziare l’originalità della personale di Campobasso con le stesse parole dell’artista:
L’esposizione è diffusa anche sul territorio di Campobasso con grandi manifesti che si diversificano per la scelta dell’immagine in una sorta di mostra on the road o in “non luoghi dell’arte”. Una performance per poter coinvolgere anche chi non frequenta i luoghi ufficiali dell’arte.
La scelta di inserire l’immagine parziale del mio volto con primissimo piano sull’occhio, insieme alle opera diventa una “provocazione” per incuriosire anche il passante.
Il tema scelto da Carmen è anche suggerito dal suo amore per la musica , la composizione della sua opera e la partitura stilizzata vibrano di note accattivanti, così l’arcano significato da cogliere, il linguaggio simbolico e la personalità dell’artista trovano un insigne interprete proprio nella musica; e nel “freddo” spazio espositivo si leva da quella partitura, un concerto di strumenti e materiali per creare un’armonia di suoni e di forme tra l’apollineo e il dionisiaco”.
Adolfo Stinziani