LARINO. Una giornata davvero particolare quella di oggi per la comunità larinese. Una giornata dove la solidarietà e l’integrazione si sono fuse insieme all’amore di due giovani coppie dando vita a due nuove famiglie.
Noi di Viaggio nel Molise abbiamo voluto seguire da vicino i due riti.
Quello di Humphrey e Glory e quello di Yaha e Fatou, celebrati nella sala Freda di Palazzo Ducale, dal sindaco Pino Puchetti.
Lo abbiamo fatto per testimoniare e far conoscere ai nostri lettori quanto sia importante vivere in una comunità accogliente, quanto sia fondamentale trovare intorno a te persone che sanno farsi altro e regalarti quella tranquillità che credevi perduta quando hai affrontato per nave, su una zattera, il viaggio verso una terra a te sconosciuta.
Una terra, l’Italia che a Larino è diventata familiare.
Familiare, proprio grazie all’accoglienza del personale dello Sprar (fiore all’occhiello dell’integrazione) o grazie all’amicizia stretta con alcuni larinesi che ti hanno consentito di tornare in città per viverci e qui mettere al mondo i tuoi figli.
Due storie diverse, due storie che parlano al cuore.
Vissuti, uniti dall’unico filo rosso dell’amore perchè soltanto con amore si può accogliere, soltanto con sentimenti di autenticità si può consentire agli altri, così diversi per razza, cultura e tradizioni di sentirsi parte di una famiglia, sentirsi parte di una comunità che, certo non si scopre oggi essere accogliente, ma che certamente conferma con questi due matrimoni di ‘saper fare infossare gente di ogni dove’. (Larin è nu fuoss chi c’è ve se infoss, chi se ne va è nu fess così recita uno dei tanti proverbi legati a Larino).
E veniamo alle due storie.
La prima forse più ricca di particolari, ma entrambe figlie di una sola e grande storia che lega Larino all’accoglienza, all’integrazione di cittadini stranieri giunti in Italia per sfuggire alla fame, a politiche opprimenti, giunte in Italia per crearsi una famiglia e mettere al mondo dei figli: in una parola giunte in Italia per vivere dignitosamente la loro vita.
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Humphrey e Glory sono due cittadini nigeriani, lui 31 anni e lei appena 24. Come tanti loro connazionali, come tanti cittadini dell’Africa sono giunti in Italia dopo un lungo viaggio, fatto di stenti, strade tortuose e navi di fortuna. Dopo lo sbarco in Sicilia, dopo una esperienza davvero drammatica vissuta per arrivare in Italia, erano giunti a Larino qualche anno fa, accolti dallo Sprar.
Qui hanno avuto modo di conoscere, non soltanto i ragazzi che operano a Larino ma anche una coppia Michele e Mariarosaria insieme alla figlia Antonietta. Con la coppia, con il passare delle settimane, si era sviluppata una bella amicizia fatta di condivisione e di reciproco scambio di emozioni.
Il tempo della loro permanenza a Larino però era finito. Di qui la decisione di partire per Roma in cerca di un lavoro e di tranquillità. Roma però si è rivelata troppo grande per loro. Ricordando l’amicizia lasciata a Larino, ricordando il come erano stati accolti, la coppia decide di rivolgersi agli amici larinesi.
E così, grazie anche all’intervento di don Antonio Di Lalla, i due che a Larino avevano messo al mondo una bambina, dopo tre anni circa ritornano in città e ritrovano tutto quell’amore, quella solidarietà, quella tranquillità che mancava.
I due giovani nigeriani pur avendo una bambina non erano ancora sposati. Di qui la scelta di convolare a nozze e di farsi accompagnare in questa scelta proprio da Michele e Mariarosaria che come per magia sono diventati papà Michele e mamma Mariarosaria.
La coppia, dopo la pronuncia delle formule di rito dinanzi al sindaco si è lasciata fotografare visibilmente felice di aver coronato il loro sogno e di averlo fatto a Larino.
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La storia continua con l’altro matrimonio, quello di Yaha e Fatou, dei due giovanissimi cittadini del Gambia, lui 29enne e lei appena 22enne che insieme ai loro due figli piccoli sono ospiti a Larino dello Sprar.
Se Humphrey e Glory hanno scelto abiti occidentali per il loro sì, Yaha e Fatou hanno scelto gli abiti della festa tipici del loro paese natio. Una lunga veste gialla ed argento per lui con scarpe in tinta, e lei un abito che richiamando i colori del marito lo impreziosiva con un fine azzurro.
Con loro il piccolo vestito come il papà e la piccola come la mamma. Accanto a loro, come testimoni del loro amore, una delle responsabili dello Sprar di Larino e un amico.
Come i tanti che in questi anni sono stati accolti in città anche Yaha e Fatou sta avendo la possibilità di imparare l’italiano e di svolgere attività utili per la comunità oltre a frequentare tirocini e stage per l’inserimento lavorativo.
Due matrimoni, un’unica grande solidarietà quella della comunità di Larino. Alle due nuove famiglie, oltre agli auguri del primo cittadino Pino Puchetti che ha celebrato i due riti, vanno naturalmente quelli di tutto lo staff di Viaggio nel Molise!
©Nicola De Francesco