LARINO. Vogliamo raccontarvi oggi un’altra storia di guarigione dal Covid, consapevoli che quanto accaduto al nostro giovane amico possa essere d’aiuto a quanti stanno combattendo contro questo virus, così subdolo, che non solo ti sfianca ma ti costringe alla solitudine. Ti allontana dagli affetti più grandi, ti costringe a rimodulare i tuoi giorni.
La storia è quella di Michele Masciantonio, giovane universitario in quel di Pescara che per ben 26 giorni, ha convissuto, nel suo appartamento universitario del centro abruzzese, con il virus.
Michele, l’abbiamo sentito telefonicamente all’indomani del suo post pubblicato su Facebook e ci ha raccontato che tutto è iniziato il 28 ottobre con febbre alta durata per le successive 48 ore. Lui che è un amante dalle buona cucina, a cui non solo piace mangiare ma soprattutto cucinare, tra gli altri sintomi del Covid, non sentiva più il sapore dei cibi. Si sentiva debole e guardandosi allo specchio aveva un volto davvero inusuale.
Nei giorni a seguire, pur sentendosi meglio continuava a percepire una leggera chiusura al petto e si stancava facilmente a parlare.
Quando ti sei sottoposto al tampone?
Il 3 novembre mi sono sottoposto al tampone, anche se il risultato l’ho avuto solo una settimana dopo quando in realtà i sintomi erano quasi del tutto scomparsi. Devo essere sincero, ho incontrato molte dificoltà ad attivare tutta la procedura. Non essendo di Pescara tutto è sembrato più complicato, anche se poi ho avuto la fortuna di entrare in contatto con la struttura della guardia medica e scoprire che il sistema sanitario stava funzionando bene. Mi sento di ringraziare la sanità abruzzese per quanto fatto per me.
Come universitario cosa ti senti di dire ai tanti che come te vivono fuori da Larino per frequentare l’università?
Dalla mia esperienza personale suggerisco ai colleghi universitari fuori sede di segnalarsi, di trovare presto un medico dove potersi rivolgere in sostituzione di quello di base che ognuno di noi ha a Larino. Perchè averlo ti da la possibilità di attivare la procedura qualora, come nel mio caso, contrai il virus.
Sei stato da solo, cosa hai provato in quei lunghi 26 giorni?
Da solo, sì, e ti garantisco che non è stato sempre facile. Alcuni giorni sono stati caratterizzati da qualche momento di sconforto, di preoccupazione per la mia famiglia lontana ma la forza di voler affrontare ed uscire da questa situazione il prima possibile mi ha permesso di fare un grande lavoro su me stesso affrontando alcune delle mie paure come la solitudine. Ho abolito il vizio di fumare e soprattutto ho iniziato ad apprezzare realmente le piccole cose, i piccoli gesti, di quelle poche persone che erano a conoscenza della mia positività.
E loro come ti sono state vicine?
Con messaggi, videochiamate e poi con la consegna della spesa. Alcuni dei mie amici venivano ogni giorno a portarmi le cose di cui avevo bisogno e credimi quel momento era quello che più attendevo. Sebbene a distanza ho sentito il calore della loro amicizia e ciò mi ha fatto stare meglio. Sapere che qualcuno si preoccupa per te ti riempie di gioia.
Michele, non sa bene dove possa aver contratto il virus, probabilmente in ambiente familiare, anche se è un ragazzo molto attento, addirittura indossa sempre due mascherine e igienizza le postazioni che usa per lo studio, ma che volete questo virus, lo abbiamo detto più volte, è davvero subdolo.
Nel suo messaggio su Facebook e anche a noi Michele ha voluto rivolgere un pensiero particolare
a quelle persone che stanno soffrendo a causa del virus e alle loro famiglie che si sentono impotenti. Un ricordo particolare ha aggiunto “voglio rivolgerlo al mio “Doctor ” Augusto che ha lottato fino alla fine ma purtoppo ha perso la battaglia della vita terrena contro questo virus”.
Michele aggiunge “ti sarò sempre grato e riconoscente per tutte quelle volte che mi hai curato dalle tante bronchiti che ho avuto da piccolino”.
Infine, Michele ha voluto ringraziare la sua famiglia e tutte quelle persone che con un messaggio con una videochiamata, gli hanno fatto commpagnia, persone a cui sarà “eternamente grato per l’aiuto manifestato nella fase procedurale ed amministrativa durante tutto il decorso della malattia”.
Che consiglio ti senti di rivolgere?
Voglio solo ricordare a tutte le persone di indossare sempre la mascherina e mantenere le distanze per tornare presto ad abbracciarci.