Nei giorni scorsi, si è svolto a Palazzo Ducale, dopo la convocazione del presidente, il sindaco di Larino, Pino Puchetti, un’importante riunione che ha visto intorno allo stesso tavolo gran parte dei 14 sindaci dell’associazione.
Con loro c’erano il presidente onorario, l’ex governatore del regione Giovanni Di Stasi, i rappresentanti del periodico la fonte don Antonio di Lalla e l’ingegnere Giuseppe La Serra, ma soprattutto c’erano la Soprintendente, la dottoressa Dora Catalano e l’architetto Maria Chiara Santone.
Oggetto della riunione, un confronto aperto con la Soprintendenza sul come ‘difendersi’ dall’assalto delle società che vorrebbero trasformare i territori bassomolisani in intere distese di impianti fotovoltaici e eolici.
L’associazione, ricordiamo nata il 4 ottobre 2017 è costituita da 14 Comuni fondatori e produttori biologici, con sede a Larino, rappresentativa di un’area omogenea che va dall’antica capitale dei Frentani a San Giuliano di Puglia; da Ururi a Ripabottoni pone al centro della sua azione la difesa del territorio e la salvaguardia delle biodiversità esistenti.
Una difesa che oggi, dopo il rallentamento dovuto al Covid, vede nuovamente in prima linea i sindaci per ribadire la loro ferma opposizione contro coloro che a più riprese stanno inoltrando continue richieste di installazione di impianti fotovoltaici sui terreni irrigui e la costruzione di pali eolici addirittura alti 200 metri.
L’incontro con la Sopritendenza che, da parte sua ha già bloccato la costruzione di diversi impianti di cui uno proprio a Larino, è servito – ha dichiarato Puchetti – per percorrere una strada comune al fine di evitare che altre società possano presentare ulteriori progetti.
La mia amministrazione – ha aggiunto – di recente ha dato parere negativo alla costruzione di un impianto fotovoltaico su terreni irrigui. Così come ha fatto l’amministrazione di Santa Croce di Magliano in riferimento alla costruzione di un altro parco eolico.
Non siamo contrari alle energie rinnovabili, ma siamo convinti che i terreni destinati all’agricoltura debbano rimanere tali per salvaguardare le biodiversità che rendono ancora questa nostra regione importante riferimento per il mondo agricolo.
Dalla riunione è emersa la necesità di interloquire con la Regione e l’assessore responsabile Quintino Pallante.
“Ho contattato personalmente – ha concluso Puchetti – l’assessore Pallante che si è detto immediatamente disponibile ad incontrare l’associazione ed ha fissato già una data, quella del 23 settembre prossimo. Sarà l’occasione per ascoltare dall’assessore la posizione ufficiale della regione e spiegare le ragioni del nostro no”.