TERMOLI. Conferenza stampa sulla sanità molisana post Covid Sabato 8 agosto 2020 ore 10 piazza S. Antonio (ex seminario).
La proposta che la rivista la fonte insieme con la diocesi di Termoli-Larino e le chiese battiste ha fatto per inserire Larino nelle rete degli ospedali Covid nazionale non ha ancora avuto un esito certo e si è in attesa di capire come evolverà la situazione.
Dal Governo nazionale sono venute due importanti e condivisibili indicazioni:
– la creazione di una rete nazionale di strutture dedicate alla funzione di Covid hospital, anche di carattere interregionale, per evitare il blocco delle attività ospedaliere ordinarie nella fase acuta della crisi pandemica;
– il potenziamento dei servizi socio-sanitari per dare impulso alla prevenzione e alla cura sul territorio. Si rinnova un appello a tutti i cittadini e ai loro rappresentanti istituzionali, in primo luogo i sindaci, perché questi obiettivi fondamentali abbiano anche in Molise una coerente e creativa realizzazione.
Nel Molise, con 300.000 abitanti e 136 comuni, i servizi socio-sanitari dovrebbero privilegiare il territorio, la prevenzione e la stessa assistenza domiciliare. L’ospedale che deve essere riqualificato, dovrebbe essere solo l’ultima risorsa, la struttura sanitaria alla quale si ricorre solo nei casi di reale necessità.
La vicenda del Covid – hospital dovrebbe essere parte di questa strategia. Il cuore della questione è il destino dell’insieme dell’organizzazione sanitaria della nostra regione. Per questo è decisivo avere strumenti, organizzazione e strategie innovative proprio per garantire ai cittadini molisani il diritto alla salute.
È necessario e possibile perché oggi sono disponibili le risorse finanziarie essenziali per questa strategia, e i finanziamenti europei potrebbero rivelarsi preziosi. Il Molise ha le caratteristiche sociali ed ambientali per essere un luogo di sperimentazione di una nuova e moderna sanità che abbia nella prevenzione e nel territorio il suo baricentro.
La salute dei cittadini, le condizioni sociali delle nostre comunità, la salute dell’ambiente naturale sono una sola questione, debbono essere un solo progetto. Servono, in questa prospettiva, capacità di programmazione, ricerca, innovazione, formazione e partecipazione democratica e la piena consapevolezza delle sfide ambientali che abbiamo dinnanzi. In questo contesto i fondi europei, dei quali tanto si discute, possono essere utili a garantirci migliori servizi socio – sanitari, ma anche sviluppo sostenibile e nuova occupazione”.