LARINO. “A noi non interessano le beghe politiche. Non parliamo a nome di un partito o dell’altro, parliamo per i nostri concittadini che da due anni aspettano di poter tornare nelle proprie abitazioni, di poter far ripartire le loro attività che il sisma ha reso inagibili. Quello che chiediamo oggi, per l’ennesima volta, è la nomina del commissario straordinario alla ricostruzione perché la sua figura, per legge, è propedeutica all’avvio dei lavori. Ci sono oltre 42 milioni di euro da spendere. E siamo bloccati. Se anche questa volta la nostra voce resterà inascoltata intraprenderemo le vie legali contro chi resta sordo alle richieste di ben 21 paesi”
Potrebbe essere riassunta così la conferenza stampa che questa mattina, ha visto intorno allo stesso tavolo, quello della Sala Freda del Comune di Larino i 21 sindaci ( in realtà ne erano presenti 15 gli altri hanno fatto pervenire una giustificazione della loro assenza) del cratere sismico 2018.
Sindaci che, dopo aver più volte chiesto al Governo, perfino al Presidente della Repubblica Mattarella, la nomina del commissario straordinario alla ricostruzione sono rimasti inascoltati ed ora, diciamolo, sono allo stremo, loro che, in prima persona, devono dare risposte alle popolazioni interessate, loro che si trovano nella quotidianità a dover sopperire alle assenze di altri nella gestione di un terremoto, che certo è stato contenuto rispetto al sisma dell’ottobre 2002, ma ha comunque provocato danni ed ha costretto tanti nuclei familiari ad uscire dalle proprie abitazioni, dalle proprie attività.
E’ toccato al sindaco di Larino Pino Puchetti spiegare i motivi della conferenza stampa e ricordare la normativa che prevede, per l’appunto la necessaria nomina di un commissario per poter spendere gli oltre 40 milioni di euro già disponibili, ma anche ricordare come quest’ultimi, per legge, devono essere spesi entro il 31 dicembre 2021.
Puchetti ha ricordato come per Catania, pure colpita dal sisma nel 2018, il Governo abbia già provveduto alla nomina del commissario straordinario per la ricostruzione, mentre per il Molise questo passaggio così importante non è stato compiuto.
“Noi vogliamo fatti. A noi non interessano i problemi politici tra governo e regione. Ci auguriamo che venga nominata una persona che non cumuli le cariche, questo perché il decreto sul Molise, convertito in legge, prevede addirittura per il commissario un compenso di 600 mila euro. Per questo motivo, nell’ottica del risparmio, all’inizio avevamo chiesto che fosse lo stesso governatore Toma a ricoprire la carica. Ma anche questa nostra proposta è stata disattesa. Nel decreto viene specificato anche come si deve costituire la struttura commissariale. Vogliamo ribadirlo abbiamo in Regione una struttura adeguata da cui poter attingere le esperienze necessarie per la ricostruzione. Noi siamo al fronte e siamo stanchi di dover sopportare gli accordi che si fanno altrove”.
Il sindaco di Montecilfone Giorgio Manes ha ricordato che solo nel suo comune si spendono mensilmente 34 mila euro di autonoma sistemazione. Soldi che vengono erogati quanto potrebbero essere spesi i 40 milioni per ricostruire le case e le attività produttive peraltro martoriate anche dall’emergenza covid. “È una cosa vergognosa – ha aggiunto – stiamo valutando di rivolgerci alla magistratura perché non possiamo più sopportare uno stato delle cose che va avanti da ormai due anni.
Il sindaco di Montorio Nino Ponte ha anche aggiunto che dei 21 centri del cratere sismico 2018, ben 5 rientrano anche in quello del terremoto dell’ottobre 2002. “Non vorrei che se per il primo sono passati 18 anni e non è ancora terminata la ricostruzione per questo del 2018 la gente debba aspettare 40 anni per avere il ristoro dei danni patiti”.
Una denuncia forte quella dei sindaci del cratere, pronti, come detto, a manifestazioni eclatanti per vedersi riconosciuto il diritto alla nomina del commissario straordinario. Nomina che consentirebbe lo sblocco dei lavori e, dunque, costituirebbe anche un’opportunità reale di ripresa per tutto il territorio bassomolisano colpito dal sisma dell’agosto 2018.