CAMPOBASSO. Il consiglio regionale monotematico sulla mozione pro Vietri centro Covid è in corso. La novità è rappresentata dalla proposta fatta pervenire al consiglio regionale dal commissario ad acta Angelo Giustini. Una proposta che riportiamo integralmente. Il tutto mentre i consiglieri sono in videoconferenza e fuori dal consiglio regionale insiste il presidio del Forum per la difesa della sanità pubblica.
“Il Decreto-legge 19 maggio 2020, n.34 adottato dal Governo su “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” all’art. 2 dispone il riordino della rete ospedaliera in emergenza COVID-19 e prevede che le Regioni rafforzino il proprio Servizio Sanitario in ambito ospedaliero, tramite un apposito piano di riorganizzazione volto a fronteggiare adeguatamente le emergenze pandemiche, come quella attuale da COVID-19.
Le Regioni, potenziando l’attività di ricovero in Terapia Intensiva e in aree di assistenza ad alta intensità di cure, devono garantire la risposta all’aumento significativo della domanda di assistenza per patologia correlata al virus Sars- CoV-2, e devono fronteggiare eventuali accrescimenti improvvisi della curva pandemica.
Alla luce di tale Decreto si ritiene che nella Regione Molise la soluzione ottimale sia rappresentata dalla realizzazione di un centro Covid-19 nella struttura ospedaliera Vietri di Larino e che, successivamente, tale struttura venga adibita a dipartimento regionale ed interregionale per la cura delle malattie infettive.
Prima di esporre le ragioni tese a rappresentare la bontà della proposta, si ritiene necessaria una breve cronistoria a supporto dell’importanza avuta dall’ospedale Vietri e delle funzioni da esso svolte, funzioni che potrebbero molto facilmente essere ripristinate ed implementate nella direzione di ospedale Covid-19 e volto alla tutela delle malattie infettive.
Il Vietri di Larino, ospedale sorto nel Molise alla fine dell’800, ha rappresentato per lunghissimo tempo una eccellenza della sanità molisana sia per il valore professionale dei Sanitari che vi hanno operato, sia per la qualità delle attrezzature e delle tecnologie a disposizione. Si rammenta che il Vietri, negli anni ’80 ha avuto il primo reparto di malattie infettive del Molise, il primo centro antidiabetico della regione, nonché il primo reparto di dialisi. E’ stato inoltre da sempre un centro di altissima eccellenza, noto in tutta Italia, per l’oculistica. Un altro punto di forza e di altissima qualità è stato rappresentato dal Laboratorio di analisi, 17° laboratorio pubblico certificato nel 2000 secondo le Norme ISO 9000, facente parte degli 11 laboratori presenti in Italia nella rete influnet coordinata dall’ISS per contrastare le pandemie influenzali del ventesimo secolo (influenza aviaria e suina), nonché primo centro di biologia molecolare della regione.
Il trasferimento, nel 2000, nella nuova attuale struttura ha reso il Vietri pregevole sotto l’ aspetto della funzionalità e della recettività. L’ospedale ha funzionato, dopo il trasferimento, per dieci anni, in maniera eccellente e completa nella piena dignità che deve avere un ospedale con tutti i reparti medici e chirurgici e con i più svariati servizi (dialisi, radiologia, laboratorio di analisi, centro trasfusionale, riabilitazione motoria, respiratoria e neurologica, camera iperbarica, centro antidiabetico, fisioterapia, ecc.). Tutto ciò ha rappresentato, naturalmente, una notevole ricaduta economica non solo sulla città di Larino, ma su tutti i paesi del suo hinterland.
I tagli alla spesa sanitaria hanno a poco a poco trasformato l’ospedale da uno dei più attrezzati del Molise in un ospedale di Comunità con posti di riabilitazione, di RSA, di degenza infermieristica, di centro Alzheimer e alcuni servizi (successivamente elencati).
Tutta la popolazione del Basso Molise (110.000 abitanti sui circa 300.000 totali) è andata così a gravare sull’ospedale S. Timoteo di Termoli che si è trovato a fronteggiare una difficilissima situazione, acutizzata, nel periodo estivo, dall’afflusso del gran numero di turisti che triplicano la popolazione della città adriatica.
Di seguito si espongono le ragioni tese a rappresentare la validità della proposta per l’istituzione presso la struttura ospedaliera del Vietri di Larino di un centro Covid-19 con possibilità di un futuro dipartimento di malattie infettive:
- La sanità molisana ha subito negli ultimi decenni continui tagli alla rete ospedaliera che hanno penalizzato l’erogazione quali-quantitativa delle prestazioni, mettendo a repentaglio il rispetto dei livelli essenziali di assistenza. L’istituzione di un centro Covid-19, esclusivamente dedicato a tale finalità nella regione Molise, rappresenterebbe senza dubbio un’inversione di tendenza per l’intero sistema sanitario regionale;
- Allo stato attuale i pazienti Covid-19 della regione Molise vengono ricoverati presso l’HUB Cardarelli di Campobasso, con percorsi separati dai pazienti non-Covid;
- L’utilizzo di un’unica struttura destinata ad entrambe le attività ha generato delle problematiche organizzative in Molise, come in tutta Italia. Tali problematiche sono state evidenziate nella circolare del Ministero della Salute del 4 marzo 2020 con la quale si sottolinea che l’ospedale misto risulta ingestibile e fortemente penalizzante per tutte le altre attività di cura dei pazienti e del personale ospedaliero;
- Alla luce di tale problematica, in data 19.03.2020 il sindaco di Larino, dott. Giuseppe Puchetti, ha avanzato una proposta, sottoscritta da oltre 100 sindaci molisani, a sostegno della distinzione tra strutture ospedaliere ad attività Covid-19 e strutture destinate ad attività ordinarie di pronta emergenza;
- Il Consiglio regionale del Molise, in data 06.04.2020, ha approvato una mozione che impegna il Presidente della Regione, dott. Donato Toma, in qualità di Commissario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 ad attivarsi, tra l’altro, affinché l‘ospedale di Larino venga destinato ad attività COVID-19 organizzando un laboratorio di biologia molecolare, e reparti di rianimazione e di malattie infettive;
- Il Commissario ad Acta, dott. Angelo Giustini, con nota inviata al DG per la Salute, dott.ssa Lolita Gallo, al DG Asrem, Avv. Oreste Florenzano e al DS Asrem, dott.ssa Maria Virginia Scafarto, in data 05.05.2020, in linea con l’indirizzo ricevuto dal Consiglio Regionale in data 06.04.2020, ha proposto un progetto operativo per la realizzazione di un Istituto e/o Dipartimento regionale ed interregionale di malattie infettive o diffusive (Emergenza Covid-19) presso il presidio sanitario Vietri di Larino di recente costruzione;
- Il Commissario ad Acta, dott. Angelo Giustini, con nota dell’11.05.2020 ha comunicato al Ministro della Salute, On. Roberto Speranza, di aver avanzato una proposta di Istituzione di Ospedale Covid regionale presso l’ospedale Vietri di Larino;
- Il sindaco di Campobasso, dott. Roberto Gravina, in data 22.05.2020, ha denunciato, con una nota trasmessa al ministro della Salute, On. Roberto Speranza, la condizione di grave difficoltà che vive l’ospedale Cardarelli di Campobasso a causa della presenza di attività covid e non covid;
- Tali criticità sono state segnalate con due note a firma di tutti i Primari dell’ospedale Cardarelli, inviate al Commissario ad Acta per la sanità per la Regione Molise, dott. Angelo Giustini in data, la prima il 04.05.2020 e la seconda il 26.05.2020, in cui si evidenziano i potenziali rischi d’inquinamento di pazienti non-covid con quelli affetti dal Covid, nonché la presenza di un unico reparto di rianimazione utilizzato per pazienti Covid con conseguente impossibilità di destinarlo ai pazienti con altre patologie;
10. Il Consiglio Comunale di Larino, in data 27.05.2020, all’unanimità, ha accolto la proposta del Commissario ad acta della sanità molisana, dott. Angelo Giustini, di destinare la struttura del Vietri di Larino a centro Covid-19 e successivamente a centro regionale e interregionale per la cura delle malattie infettive;
11. Il Consiglio Comunale di Campobasso, in data 29.05.2020, ha deliberato il ripristino delle prestazioni sanitarie ordinarie presso l’ospedale Hub del Cardarelli di Campobasso e l’individuazione di una struttura Covid separata;
12. Il Commissario ad Acta, dott. Angelo Giustini, con nota del 03.06.2020, ha conferito formale incarico al Direttore Sanitario del Distretto di Termoli, dott. Giovanni Emilio Giorgetta, per redigere una relazione inerente la realizzazione di un ospedale per emergenza Covid-19 presso l’ex ospedale per acuti di Larino, da far pervenire entro il 17 giugno 2020 per l’invio al Ministero a riscontro della Circolare del Ministero della Salute prot. 0011254 del 29.05.2020;
13. La Diocesi Termoli-Larino, nella persona di Sua Eccellenza Mons. Gianfranco De Luca, insieme a molti Sindaci e ai vari Comitati Civici, ha inteso sostenere, mediante una conferenza stampa tenutasi a Termoli in data 06.06.2020, la scelta di utilizzare la struttura del Vietri di Larino a centro Covid-19;
Inoltre, è importante ricordare, che l’ospedale per acuti del Vietri di Larino è stato riconvertito in presidio territoriale nell’ambito della riorganizzazione ospedaliera derivante dal POS 2015-2018 che ha adottato per la nostra regione il modello HUB & SPOKE e si caratterizza:
a) per essere una struttura moderna, di recente costruzione ad elevati standard di sicurezza tale da ritenersi funzionale per la finalità di centro COVID-19;
b) per essere dotato di un pronto soccorso collegato direttamente all’area destinata al reparto di terapia intensiva;
c) peresseredotatodireparticoncamerenotevolmentecomode,tutteauno/ due letti, dotate di ampie e luminose finestre e di servizi igienici per ogni camera;
d) per essere dotato di corridoi amplissimi, luminosi e facilmente aerabili assai convenienti per un ospedale dedicato alle malattie infettive;
- per la sua favorevole ubicazione geografica che dista pochi chilometri (circa 20 Km) dall’arteria autostradale A14, a pochi chilometri dall’importante arteria stradale S.S. 16 e ben collegata con le strade regionali S.S. 647 e S.S. 87;
f) per la disponibilità elevata di parcheggi;
g) per il relativo isolamento dalle abitazioni cittadine, pur essendo per nulla
distante dal centro abitato;
h) per essere allocato in una cittadina facilmente raggiungibile e in cui la
mobilità non è problematica e non congestionata dal traffico;
i) per avere una superficie di oltre 10000 mq., di cui 3000 mq. destinati ai soli posti letti e di questi un terzo utilizzati per posti letto di RSA, Riabilitazione e
UDI;
j) per la presenza di un ingresso autonomo e separato per l’RSA e l’UDI
indipendente da quello previsto per i pazienti Covid e di malattie infettive;
k) per la presenza di circa 150 posti letto dotati di ossigenoterapia e aspiratori
predisposti;
l) per la presenza di 6 sale operatorie di cui una funzionante;
m) per la presenza dei seguenti servizi: radiologia; punto prelievi; ambulatori di
cardiologia, di endoscopia, per le ulcere, di chirurgia e oculistica;
poliambulatorio specialistico; centro antidiabetico; dialisi;
n) per essere diviso in aree disponibili per oltre 1000 mq ciascuno, che a loro volta sono ulteriormente divisibili in 3 moduli autonomi e per avere un
ingresso separato dalle attività erogate dall’ ospedale di comunità;
o) per la presenza di un centro IPERBARICO, collegato direttamente alla struttura ospedaliera, di riferimento interregionale, che alla luce delle ultime ricerche, in assenza di vaccino, fornisce, attraverso l’ossigenoterapia iperbarica, una valida cura per contrastare il virus Covid-19, come da recenti segnalazioni di terapie già in atto, con ottimi risultati, negli USA, in SVEZIA e in ITALIA presso il Centro Iperbarico di RAVENNA.
La proposta progettuale prevede di ricavare nel primo piano dove già sono presenti 5 posti letto di terapia intensiva altri 5 posti allocati in degenze doppie con spazio utile di circa 50 mq.
Sempre nella stessa area della struttura ospedaliera, dove attualmente sono presenti le sale operatorie, è possibile collocare altri 4 posti di terapia intensiva in degenza multipla, lasciando comunque attive una sala operatoria complessa ed una per piccoli interventi.
Per 5 dei posti in terapia intensiva c’è bisogno di un ammodernamento tecnologico delle apparecchiature; mentre per tutti i nuovi 9 posti previsti c’è bisogno di installare nuove apparecchiature tecnologiche.
Per quattro dei 9 nuovi posti di terapia intensiva è necessario un intervento di riorganizzazione distributiva ed impiantistica.
La proposta prevede, inoltre, l’attivazione, sempre nell’area ad alta complessità, di n° 20 posti di terapia semintensiva in degenze doppie già predisposte, dotate di servizi igienici, senza necessità di interventi murari ma con ammodernamento tecnologico delle apparecchiature.
A servizio di tutta l’unità operativa dovrà essere fornita l’attrezzatura mobile di emergenza.
Per quanto riguarda l’aspetto logistico e distributivo si prevede di dotare la struttura, con pochi e mirati interventi di ristrutturazione, di:
– zona filtro per il personale addetto;
– zona filtro per i degenti;
– percorso di accesso differente sporco-pulito, non deve esserci punto di incontro tra chi accede dal di fuori e chi esce da dentro la terapia intensiva; si prevedono quindi, oltre ai corridoi separati, una stanza di vestizione in cui ci si veste con i dpi ed una stanza di svestizione (al termine del corridoio sporco) dove ci si cambia prima di uscire. Entrambe le stanze saranno fornite di tutto il materiale necessario per le due procedure vestizione-svestizione (dpi, specchio, disinfettanti, etc)
– impianto di areazione a pressione negativa.
– un locale medici;
– un locale lavoro infermieri;
– servizi igienici per il personale;
– un deposito presidi sanitari ed altro materiale pulito;
– un deposito materiale sporco;
– un ‘ area attesa/soggiorno visitatori;
– un’area per disinfezione e lavaggio attrezzature e materiali, in relazione alla dimensione dell’unità;
- deposito bombole gas medicali.
I tempi di realizzazione degli interventi previsti per l’utilizzo di tutta l’area ad elevata complessità è di 60 giorni.
Da quanto descritto si evince che il Vietri si presta perfettamente a gestire pazienti ad alta complessità nell’ambito delle malattie infettive. Infatti per le sue dotazioni che vanno dalla terapia intensiva alle sale operatorie, dalla radiologia alla dialisi, dal laboratorio di analisi al centro trasfusionale, dal pronto soccorso alla camera iperbarica, dal centro antidiabetico all’UDI e ultimo, ma non per importanza, alla riabilitazione (20 posti attuali) anche di carattere pneumologico, l’ospedale può gestire il paziente Covid-19 in tutto il suo percorso.
Alla luce di quanto fin qui rappresentato si ritiene che la struttura del Vietri sia idonea e coerente alle linee di indirizzo predisposte dal Ministero della Salute previste all’art. 2 del DL 19 maggio 2020, n. 34.
Oltre ad allegare la nota dei 118 Sindaci della Regione Molise a sostegno della proposta per la realizzazione di un centro Covid-19 nella struttura ospedaliera di Larino,si ritiene che si possa ragionevolmente pensare al Vietri, stante le specifiche caratteristiche menzionate, come a un Dipartimento regionale e/o interregionale, ma ancora meglio come a un I.R.C.C.S. per le malattie infettive e di diffusive che si aggiunga ai già esistenti (n. di 52) pubblici e privati per specifiche materie sul territorio nazionale.
L’ipotizzato I.R.C.C.S. per malattie infettive e diffusive, Vietri di LARINO, si pone poi in rete con l’istituto di malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, sacco di Milano e Cotugno di Napoli”.