TERMOLI. Novembre 2019. Quando niente lasciava presagire l’arrivo di un virus che avrebbe sconvolto le nostre vite, diversi gruppi di studenti vivevano, durante la Settimana del Povero promossa dalla Caritas diocesana di Termoli – Larino, un laboratorio di scrittura creativa con alcuni ospiti dei servizi Caritas: un modo per condividere e raccontarsi mettendo da parte pregiudizi di ogni tipo. Il laboratorio ha avuto come obiettivo quello di creare relazioni positive alla scoperta della condivisione e della diversità come ricchezza. I ragazzi raccontavano di essere usciti cambiati da quel laboratorio, gli ospiti di essere stati contenti di vivere un’esperienza inusuale e arricchente.
Giugno 2020: gli studenti, dopo tre mesi di didattica a distanza e di lockdown, si preparano per l’esame di maturità. Un rito, di passaggio e non solo, che segnerà la loro vita e che è caratterizzato quest’anno da novità e incertezze. Da un input di una delle professoresse che avevano seguito i ragazzi durante il laboratorio, nasce l’idea di realizzare un video in cui gli ospiti dei servizi Caritas che avevano lavorato con i ragazzi facessero loro gli auguri per un giorno così importante. E così gli ospiti, senza fissa dimora e beneficiari dei servizi Caritas, si sono cimentati in un videomessaggio per i maturandi carico di emozioni e simpatia, segno delle relazioni belle e dell’affetto reciproco nato grazie al laboratorio.
“L’esperienza del video di auguri per gli esami di maturità – afferma suor Lidia Gatti, direttore della Caritas diocesana – ci dice che la collaborazione tra la Caritas e le scuole è la strada giusta da seguire perché i giovani hanno bisogno oggi di conoscere la realtà che li circonda superando idee e preconcetti. Il fatto che siano nate relazioni belle che i ragazzi e gli ospiti ricordano con affetto è per noi motivo di grande gioia e ci spinge a promuovere sempre più collaborazioni virtuose con le istituzioni scolastiche. Ci uniamo ai nostri ospiti nell’augurare a tutti gli studenti, non sono quelli che hanno partecipato alla Settimana del Povero, di vivere gli esami di maturità con responsabilità e consapevolezza, come preludio ad una vita adulta che si prenda cura del bene comune e degli ultimi in particolar modo“.