MONTECILFONE. La nuova scossa di terremoto da 3,5 di ieri ha riacceso i fari sulla ricostruzione post sisma. Infatti, dopo due anni. il cratere interessato dagli eventi tellurici dell’agosto 2018 attende ancora dal governo centrale la nomina di un commissario delegato alla ricostruzione.
Una figura fondamentale per consentire, a fronte dei fondi già stanziati, l’avvio dei lavori di ricostruzione e delle altre procedure necessarie a che le tante famiglie che si trovano ancora fuori casa possano avere delle risposte sui tempi necessari al loro rientro. Stando alle informazioni raccolte, i sindaci del cratere erano intenzionati a convocare una conferenza stampa proprio per sollecitare per l’ennesima volta il governo.
Ora con la nuova scossa la cronaca registra la ferma posizione del sindaco di Montecilfone Giorgio Manes. Quest’ultimo ha affermato “dopo la scossa di terremoto di magnitudo 3.5 con epicentro proprio Montecilfone, la macchina amministrativa si è subito attivata per far partire le prime verifiche. Abbiamo riscontrato dei peggioramenti della situazione venutasi a creare nell’ormai lontano 2018. La chiesa di San Giorgio Martire, il serbatoio e la vecchia struttura comunale.
Avrei voluto restare in silenzio, perché non c’è più nulla da aggiungere. La ricostruzione pesante deve ripartire. Basta promesse, basta si inconcludenti, basta prese per i fondelli. A nome di tutti i cittadini di Montecilfone e di tutte le comunità terremotate, esigo che venga nominato il Commissario. E’ vergognoso ed inaccettabile una situazione del genere a distanza di due anni dal sisma.
Anche noi siamo Italia, anche noi abbiamo gli stessi diritti di tutti i terremotati. Lo ripeterò fino allo sfinimento, Montecilfone e tutti i comuni terremotati sono in attesa da ben due anni di una benedetta nomina. Ora basta!”
(foto tratta dal profilo facebook del sindaco Giorgio Manes)