CAMPOBASSO. Il sindaco di Larino, dopo aver appreso, dell’esito della votazione che ha visto prevalere la mozione sul Vietri centro Covid in consiglio regionale, proprio da Campobasso dove si era recato insieme all’assessore Giuseppe Bonomolo per seguire i lavori ha rilasciato sulla pagina facebook le seguenti dichiarazioni.
“Questo voto ci fa enormemente piacere e ci ripaga di tutti gli sforzi compiuti in questi giorni per poter ottenere questo risultato.
Sono stati sforzi di natura politica, per cui ringrazio i miei colleghi sindaci, tutto il consiglio regionale, anche gli assenti e quelli che si sono astenuti, naturalmente ringrazio maggiormente coloro che hanno votato a favore di questa proposta.
Voglio ringraziare il mio consiglio comunale, i parlamentari molisani che hanno sposato e sostenuto la proposta. I miei ringraziamenti, quelli della comunità di Larino, vanno ai comitati, alle associazioni, ai tanti cittadini che hanno sostenuto la nostra azione scendendo nelle piazze per ribadire l’importanza del progetto.
In questo momento, l’unica cosa da fare è inviare entro il termine del 17 giugno il progetto. Ci sarà la mia massima attenzione a collaborare con il commissario ad acta Giustini affinchè questo decisivo passaggio avvenga con regolarità.
L’ipotesi progettuale, nei prossimi giorni, dopo la trasmissione al Ministero sarà presentata ufficialmente in una conferenza stampa
Voglio ricordare che questa è solo un’ipotesi per cui ci rimettiamo al Ministero per eventuali correttivi. Il nostro obiettivo è quello di aprire il Vietri come ospedale Covid per poi trasformarlo, stante le specifiche caratteristiche della struttura, in un Dipartimento regionale e/o interregionale, ma ancora meglio in un I.R.C.C.S. per le malattie infettive e di diffusive che si aggiunga ai già esistenti (n. di 52) pubblici e privati per specifiche materie sul territorio nazionale. L’ipotizzato I.R.C.C.S. per malattie infettive e diffusive, Vietri di LARINO, si porrebbe poi in rete con l’istituto di malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, il Sacco di Milano e il Cotugno di Napoli”.