LARINO. Quella del medico è una missione. Curare vuol dire prendersi cura di qualcuno, farlo mettendo sempre al primo posto la salute dei propri pazienti. Farlo anche con il sorriso, beh il più delle volte è fondamentale perché il sorriso trasmette fiducia anche quando si è costretti ad ammonire, ad esortare i pazienti.
In questo tempo così profondamente segnato dalla pandemia da Covid-19 ci piace condividere i versi del dottore Nicola Gabriele che ha voluto in rima ‘combattere’ a modo suo questo virus che ha riscritto la nostra quotidianità.
Nicola Gabriele è un Medico di Medicina Generale, nato e cresciuto a Larino dove è impegnato come tutti gli operatori sanitari a fronteggiare questa triste pandemia. Lui fautore dell’empatia, della risataterapia e del detto oraziano “monere ridendo”, cioè esortare, ammonire col sorriso,in versi ci ha regalato la sua cura al coronavirus definito come “un’opportunista a caccia della persona disfattista” ma la sua azione infettante è destinata a fallire perchè “con ritrovata coscienza collettiva, non c’è virus che tenga, purchè l’intiera umanità una famiglia unita ridivenga” .
Ecco i suoi versi:
Il coronavirus è un opportunista
a caccia della persona disfattista,
che non s’attien alle misure di contenimento,
igiene e social distanziamento.
E così ne prende possesso
e si moltiplica come un ossesso
vieppiù in chi ha un’immunitaria carenza
e/o in presenza di eccessiva virulenza,
elevata carica infettante
e capacità adesivante,
con lesione d’ogni sistema ed apparato
e sovente decesso anticipato.
Ma con il solerte lavaggio d’ogni mano
e mangiando cibo sano,
con la forza della preghiera
e fiducia nel medico ed infermiera,
musica mozartiana e sacra ascoltando
ed attività fisica ogni dì praticando,
degli occhi evitando lo stropicciamento
e del naso lo scaccolamento,
la gioia della famiglia recuperando
con i figli parlando e giocando,
indossando la mascherina protettiva,
che del virus l’inalazione schiva,
a guardarci negli occhi torniam
ed in essi ci specchiam,
lavorando in sicurezza,
con un’unica certezza,
per il bacillo non v’è scampo
perché uniti siam tutti in campo.
Oggi la gomitata non è vista come fallo calcistico
bensì come gesto salutistico.
Uno è l’auspicio: i ricercatori di tutto il mondo
non perdan niun secondo.
Lavorando virtualmente gomito a gomito
secondo scienza e coscienza e spirito indomito,
troveran di certo la giusta soluzione
per uscir dalla triste situazione.
Sarà il plasma iperimmune il nostro salvatore,
l’ozono, un farmaco o il vaccino protettore ?
Accorato è il monito ad impegnarsi
acchè l’era della SARS-COV-2 per ognun sia catarsi,
e cambiar modo di pensar, vivere ed operar
e alle generazioni successive il futuro preservar,
perseguendo lo sviluppo sostenibile
ed ogni forma di vita tutelar il più possibile.
A tal uopo anco mascherine e guanti usati
nei rifiuti indifferenziati van buttati.
Per questa pandemia il Governo decreta, in chiosa,
misure socio-economiche e sanificazione.
“Per questa pandemia ed altre” il Papa invita in chiesa
all’ unità, buonsenso e santificazione.
Con siffatta ritrovata coscienza collettiva, non c’è virus che tenga,
purchè l’intiera umanità una famiglia unita ridivenga.
Buona vita a tutti!”