LARINO. Sono passati quasi due anni dall’agosto 2018, dal nuovo sciame sismico che ha interessato un’ampia fascia del territorio bassomolisano, nuovamente colpito da una calamità naturale.
Due anni, un tempo davvero lungo in considerazione dei tanti danni registrati, delle famiglie costrette ad uscire di casa, ma soprattutto in considerazione del fatto che dal governo centrale non è mai arrivata la nomina del commissario che avrebbe dovuto gestire tutto il post sisma, la ricostruzione.
Nelle scorse ore, con la loro dignità di primi cittadini, di amministratori in prima linea nel risolvere i problemi di chi ha subito danni, i sindaci dei comuni colpiti dal terremoto di agosto 2018 si sono riuniti. Ed hanno voluto mettere nero su bianco le loro doglianze contenute tutte in una nota che hanno inviato al Presidente della Repubblica per sollecitare la nomina del commissario ergo di sbloccare l’iter necessario all’avvio della ricostruzione.
Nella nota si legge “Egregio Signor Presidente, Le scriventi comunità sono state duramente colpite dagli eventi sismici che hanno interessato l’area del Basso Molise tra il 14 ed il 16 agosto 2018, rientrando a far parte di un cratere nel quale, a distanza di quasi due anni, vivono centinaia di persone sfollate a causa di altrettanti edifici censiti inagibili, comprese le strutture pubbliche e le Chiese.
Si evidenzia che, purtroppo, a differenza di altre comunità italiane colpite da eventi simili nello stesso periodo, non si è ancora provveduto alla nomina del “Commissario alla ricostruzione”, figura chiave attraverso la quale si attiverebbero le risorse già disponibili nel cosiddetto “Sblocca Cantieri” ovvero il D.L. 32 del 18 aprile 2019 convertito con L. n. 55 del 14 giugno 2019, fondi che potevano essere spesi da oltre un anno acconsentendo l’avvio della fase di “ricostruzione”.
Noi le scriviamo con rammarico e preoccupazione per il futuro delle nostre comunità, in quanto ad oggi, nonostante i nostri solleciti non è dato sapere la data della nomina del suddetto Commissario e si avverte nella popolazione uno stato di malessere derivante dall’impossibilità, da parte di noi amministratori, di poter rispondere alle loro aspettative.
Pertanto ci appelliamo al Vostro ruolo di Garante della Costituzione ed alla Sua altissima sensibilità Istituzionale perché intervenga nei modi che riterrà più opportuni, per porre fine a questa situazione di stallo che non acconsente alla nomina del Commissario de quo. La ringraziamo, le porgiamo il saluto di tutte le nostre comunità e restiamo a disposizione nell’eventualità lei ritenga di convocarci presso la Sua Sede”.