Maggio, per Larino e i larinesi vicini e lontani, è il mese della Carrese in onore di San Pardo. Certo questo del 2020 è un maggio diverso. La pandemia da coronavirus ha ridimensionato tutte le manifestazioni esterne legate alla tradizionale processione frentana. Ma non per questo ha fermato le iniziative tese a valorizzare la festa, fulcro nevralgico dell’essere larinese.
E così, a poche settimane dai solenni festeggiamenti, sia pur ridotti causa Covid-19, apprendiamo dell’iniziativa dell’amministrazione Puchetti che lancia Larino e la sua carrese come candidata a diventare patrimonio mondiale dell’umanità.
Se è vero, che i dettagli dell’iniziativa saranno specificati nel corso di una conferenza stampa che si terrà nei prossimi giorni, l’amministrazione con una lettera ha diffuso la notizia, in primis, alla Pia Associazione dei Carrieri.
“Lo abbiamo fatto – afferma l’amministrazione frentana – per renderli partecipi dell’idea progettuale e delle motivazioni che ci spingono ad intraprendere questo percorso nell’ottica della massima valorizzazione nonché della promozione turistica della festa di San Pardo e della nostra città’ a livello internazionale”.
Il progetto di candidatura di Rete Internazionale Unesco vedrebbe insieme alla Città di Larino, capofila del progetto, anche altre comunità italiane e internazionali con le loro rispettive manifestazioni.
Ci saranno, tra le altre, la festa in onore di Sant’Esio a Cagliari, Sant’Antonio di Santadi ad Arbus in Sardegna, la Romería per la Virgen del Rocío in Andalusia e le molteplici celebrazioni per San Isidro Labrador del Venezuela.
“Si tratta – aggiungono dall’amministrazione- di feste organizzate, almeno per una cospicua parte, intorno a processioni e cammini religiosi tra aree urbane e aree rurali condotte.
Feste caratterizzate dalla presenza di carri trainati di buoi addobbati riccamente con decorazioni floreali di carta crespa, come nel caso dei carri di San Pardo e di altre feste italiane, o con fiori freschi e altri abbellimenti pregiati.
Il processo partecipativo attraverserà quest’ anno di sospensione delle feste e delle processioni, raccogliendo testimonianze dei rituali sostitutivi messi in campo nelle diverse realtà locali. Si dipanerà poi nel 2021 attraverso la raccolta dei consensi e della documentazione nei diversi contesti, la redazione degli inventari delle rispettive pratiche rituali e l’organizzazione di alcune importanti occasioni di scambio e confronto comuni per poterne dar conto nel dossier finale da consegnare al Comitato Unesco nel Marzo 2022.
Può essere – prosegue l’amministrazione Puchetti – un’occasione preziosa di conservazione, preliminare a una piena valorizzazione dei luoghi e delle persone. Un’opportunità che consente di valorizzare la nostra festa e di promuovere la conoscenza della nostra città fuori dai confini nazionali, con ricadute positive nel settore del turismo ed in generale dell’economia locale. Un’occasione – conclude l’amministrazione – per crescere come festa e come città in rinnovata unità di intenti, nel nome di San Pardo e di questa terra”.
Le foto pubblicate nell’articolo sono del fotografo Giuseppe Vitulli di Prismafilm.it