Ben 88 esercenti termolesi, questa mattina, come del resto accaduto in tante città italiane, hanno riconsegnato, simbolicamente, al primo cittadino le chiavi delle proprie attività in segno di protesta per quanto deciso dal governo nazionale in merito alla cosiddetta Fase2. “Non chiediamo la carità, vogliamo dignità”. Questo, il messaggio chiaro lanciato dai commercianti che per l’occasione erano rappresentati in Comune da Fabrizio Vincitorio (proprietario dello stabilimento balneare Cala Sveva) e da Davide Di Renzo (proprietario del Don Giovanni). I titolari delle attività, come del resto accaduto in tutta Italia, hanno palesato le enormi difficoltà che stanno registrando, difficoltà che per alcuni potrebbero determinare la chiusura totale dell’attività. In una città di mare come Termoli, dove senza Covid-19, sarebbe già tutto pronto per la nuova stagione estiva prolungare le chiusure significherebbe davvero perdere non soltanto entrate ma quanto di buono è stato fatto in questi anni. Dal canto suo il sindaco Roberti, accogliendo i commercianti, ha voluto mostrare tutto il suo appoggio e il sostegno dell’amministrazione. “Oggi la politica deve dare delle risposte precise e puntuale su ogni livello. Al di là della ripartenza, gli imprenditori devono avere la possibilità di lavorare in sicurezza, non con dubbi e perplessità. La fase 2, così come è stata pensata, non fornisce garanzie di ripresa economica. Mi farò carico di ciò che ci siamo detti per approfondire le azioni da mettere in campo per una ripartenza sicura”.