Una Festa di Liberazione al tempo del Coronavirus nel ricordo di Gennaro Silvano, medaglia d’onore ai deportati nei lager nazisti e fondatore della locale sezione dei combattenti e reduci. In questo giorno, così particolare, segnato dal ricordo ma anche da un rinnovato impegnato civile che vede gli italiani uniti per combattere questo nemico silenzioso ma crudele che è il Covid-19, la sezione di Larino dell’Associazione Combattenti e Reduci,guidata dall’infaticabile Giuseppe Silvano, figlio del reduce scomparso qualche anno fa, rivolge il suo pensiero a quanti hanno dato il loro contributo nella lotta di resistenza al nazi-fascismo e per la rinascita dell’Italia dopo la tragedia della seconda guerra mondiale. “Il nostro pensiero – ha affermato Giuseppe Silvano, presidente dell’Associazione combattentistica di Larino – va soprattutto a loro: a chi è morto a causa del virus, a quanti ancora oggi stanno lottando per sopravvivere negli ospedali di tutta Italia e a coloro che si trovano nelle strutture di cura e nelle abitazioni, lontano dagli affetti più cari. Un plauso è rivolto agli eroi di questa guerra silenziosa, al personale medico e infermieristico che sta assistendo i malati, mettendo a rischio la sua stessa vita e agli operatori che purtroppo non ce l’hanno fatta. Sono circa 150 i medici morti e 40 gli infermieri decimati in questa guerra che il sistema sanitario sta conducendo contro il mostro silenzioso. Sono loro, al pari di quanti 75 anni fa contribuirono a restituire all’Italia la libertà dopo anni di dittatura e tirannia, gli eroi a cui oggi dobbiamo dire grazie. Siamo altrettanto consapevoli che una volta passata l’emergenza sanitaria ci sarà un’altra emergenza: quella economica e sociale, altrettanto dura perché bisognerà dare risposte a coloro che hanno perso un lavoro o sono stati costretti da un giorno all’altro a chiudere le loro attività e oggi rischiano di non riaprire; al dolore psicologico inferto dalla solitudine e dal lungo regime di isolamento. Una battaglia difficile dalla quale se ne uscirà solo mettendo in atto un grande piano di ricostruzione economica e attraverso la solidarietà, quel valore fondamentale che ha sempre animato il popolo italiano e che ha nel Terzo Settore e nella rete del volontariato un elemento prezioso. Siamo certi che quanti hanno combattuto in prima linea contro i nazi-fascisti, hanno perso la vita o hanno patito sofferenze nei campi di concentramento e nel lager tedeschi, oggi sarebbero qui insieme a noi dire grazie al popolo italiano per il coraggio e la determinazione che con cui sta conducendo questa prova difficile»