Carissimi fratelli e sorelle di Larino, condivido con voi le ansie e le fatiche di questo tempo,unitamente alle difficoltà umane, spirituali, economiche e sociali che questa pandemia sta causando; condivido con voi la solitudine dell’ora presente che ci costringe al distanziamento dai nostri affetti, dai nostri cari, da quelle presenze di cui il cuore non può fare a meno; condivido con voi il bisogno di una vita diversa, caratterizzata da relazioni autentiche e rapporti veri che danno gusto e sapore alla nostra esistenza; condivido con voi, essenzialmente, quel desiderio di libertà e di pienezza che ogni uomo e donna ricerca.
Sono vicino a quanti, a causa del Covid-19, sono schiacciati dalle preoccupazioni economiche, a coloro che non sanno come portare il pane in tavola, a coloro che vivono la malattia, a quanti sopportano violenze e abusi di ogni tipo, a quei padri e a quelle madri che si sentono sfiduciati dopo un mese di continui litigi in famiglia con il coniuge e con i figli, a quelle coppie che sembrano aver perso la fiamma dell’amore che li ha uniti, ai medici e agli operatori sanitari della nostra cittadina che si sentono impotenti dinanzi al virus che si diffonde, a coloro che hanno parenti e amici lontani e che si sperimentano incapaci di stare accanto e di stare presso, a quanti sorridono ma dentro hanno la morte, all’amministrazione comunale chiamata a gestire Larino in queste ore complesse e complicate, a quelle giovani coppie che attendono la nascita di un figlio, a quelle che lo desiderano ma hanno timore di avventurarsi in questi tempi di buio, ai fidanzati che stavano sognando una vita insieme, ai bambini a cui è stata tolta anche la genuina gioia di attendere e vivere il tempo delle vacanze, insieme alla spensieratezza che dovrebbe caratterizzarli, ai ragazzi, adolescenti e giovani, vite piene di vita, costretti a rintanarsi nellequattro mura domestiche, ai morti di questo periodo e ai loro familiari a cui è stata tolta anche la possibilità di piangere e di soffrire, a tutti coloro che hanno vissuto e messo in pratica la carità e la solidarietà, indispensabili al nostro mondo. Per tutti prego e invoco la misericordia di Dio.
A tutti voi, a ogni larinese dico, allo stesso tempo, coraggio!Non è ancora giunta la fine: finché avremo la forza e la possibilitàdi amare, sarà sempre Pasqua!
Il Vangelo ci racconta di un grosso macigno rotolato via dal sepolcro, nel cuore della notte: nessuno sa come, nessuno sa quando, ma le donne al mattino trovarono l’ingresso spalancato e la vita risorta!
Finché un larinese avrà il coraggio di avventurarsi nella notte di questa primavera: coraggio, è Pasqua! Finché un larinese si impegnerà a credere che la morte non è l’ultima parola: coraggio, è Pasqua! Finché all’annuncio di una vita risorta, di una speranza riaccesa, un larinese si metterà a correre per amare per primo: coraggio, è Pasqua! Finché un larinese deciderà di entrare nei sepolcri della propria vita e di quella di chi gli sta accanto: coraggio, è Pasqua!
Finché Dio ci lascerà un cuore in petto per amare e una vita da donare: coraggio, sarà sempre Pasqua!
Vi benedica il Signore e vi doni pace! Auguri di cuore!
don Antonio Giannone