SAN GIULIANO DI PUGLIA, Il sindaco Giuseppe Ferrante ringrazia di cuore il dottor Vincenzo Altieri, da Bergamo. «Grazie Vincenzo a nome di tutta San Giuliano! Lontano 800 km ma vicino con il cuore alla sua gente. Vincenzo Altieri medico urologo all’Ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo, dove lavora da 3 anni, ha acquistato personalmente 500 mascherine in aggiunta alle 500 che provvederà ad acquistare il Comune, per donarle alla sua gente».
LETTERA AI SANGIULIANESI
«Questo momento storico particolarmente difficile e delicato che stiamo vivendo ci deve unire e far crescere in noi quel senso di appartenenza che accende il fuoco della vita e la voglia di combattere. Credo che questa malattia ci ha doppiamente colpito, nel corpo e nello spirito, facendoci sperimentare la sofferenza fisica di chi risulta affetto dal virus e la solitudine sia del paziente stesso che non può ricevere l’amore e le cure dei propri cari sia dei famigliari che devono obbligatoriamente restare chiusi a casa nella speranza di ricevere una telefonata di conforto che spesso delude le aspettative e mette a dura prova coloro che purtroppo devono interfacciarsi con la morte. Essendo impegnato in prima linea e a contatto con i pazienti covid-19 positivi non posso non pensare costantemente alla mia gente, costituita per la maggior parte da anziani, che spesso deve aggiungere a tale situazione l’isolamento geografico che non da accesso neppure all’acquisto dei presidi minimi per proteggersi dal virus. Si tratta di un piccolo gesto d’amore per dire grazie alla mia piccola comunità che mi è stata tanto vicino anche semplicemente con un saluto. Ringrazio il Sindaco che mi ha dato questa possibilità e che sta lavorando duramente affinché possiamo essere una comunità modello e i dati ci stanno dando ragione. Noi Sangiulianesi abbiamo già sperimentato il dolore e sappiamo affrontarlo a testa alta e con estrema dignità, per questo io vi chiede di vincere ancora e di rimanere a casa anche durante le feste che sono alle porte. Restare a casa è fondamentale, facciamolo anche nel rispetto di chi a differenza nostra ha sperimentato la solitudine forzata della malattia. Nessuno è solo, fidiamoci di chi sta impegnando le proprie energie per guidarci a vincere tale battaglia, i lavoratori che continuano a svolgere il proprio dovere per garantire il nostro benessere, le autorità e il personale medico e paramedico. Restiamo a casa e cerchiamo di proteggerci. Con affetto».